Il governo ha riferito in aula del senato che vedremo la nuova
strategia sulle semplificazioni dei processi autorizzativi per le rinnovabili nel
decreto legislativo previsto per delega dalla legge Concorrenza n. 118 del
2022.
Sarà la legge 118/2022, in particolare, ad adottare uno o
più D.Lgs per semplificare la disciplina in materia di Fer, riducendo gli oneri
in capo a cittadini e imprese.
Il titolare del Mase ha così annunciato “semplificazioni in
arrivo sugli iter rinnovabili”, e ancora, “gli obiettivi europei prefissati
devono essere raggiunti secondo un oculato mix di tecnologie differenti, anche
molto diverse tra loro, a cui potrà partecipare in chiave prospettica non solo
il grande eolico offshore, previsto dal decreto energia di qualche mese fa, ma
anche il nucleare come fonte a emissioni zero; tema sul quale sono in corso
riflessioni e studi per una roadmap che porti al suo sviluppo”.
Le ragioni del decreto Agricoltura per il fotovoltaico
Durante la discussione in aula sono stati affrontati anche gli
effetti del recente decreto Agricoltura, come lo stop per il fotovoltaico a
terra in aree agricole produttive, sul quale la commissione Industria del
Senato ha avviato martedì l’esame della conversione in legge (Ddl n. 1138),
fissando il termine per la presentazione degli emendamenti al 12 giugno.
Il ministro Pichetto ha dichiarato che la norma “va letta
nell’ottica di uno sviluppo ordinato delle rinnovabili sul territorio
nazionale”, in modo da “garantire una pianificazione regionale delle aree utili
all’installazione di impianti necessari al raggiungimento di quanto previsto
nel Pniec”.
Sul tema, aveva dichiarato mercoledì alla Camera il ministro
dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “Il consumo di suolo produttivo
rappresenta a tutti gli effetti una minaccia per la nostra sovranità
alimentare”.
Nel Pnrr è prevista la misura Parco Agrisolare, considerata
da Lollobrigida la strada principale da seguire perché “ha avuto un
apprezzamento straordinario da parte delle imprese: ad oggi sono state
finanziate più di 14.000 aziende per 1,35 miliardi di euro. Oltre 2.000 imprese
hanno già concluso l’investimento e a circa la metà è stato già erogato il
saldo finale delle risorse. Questi risultati eccezionali hanno consentito di
ottenere dalla Commissione europea ulteriori 850 milioni di euro, innalzando la
dotazione finanziaria complessiva a 2,3 miliardi, e di triplicare la potenza
installata da fonti rinnovabili, portandola a 1,38 GW rispetto ai 375 MW
originariamente previsti”.
La nuova procedura Pnrr sul biometano
Si è parlato anche di biometano nella discussione al Senato.
Pichetto Fratin, infatti, ha annunciato che la quarta procedura competitiva
Pnrr su questa fonte sarà aperta dal 3 giugno al 2 agosto 2024, mentre la
relativa graduatoria sarà pubblicata entro il 31 ottobre.
L’iniziativa fa parte della misura 1.4 del Piano, che
sostiene la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano e la
riconversione di quelli a biogas agricoli verso la produzione di biometano per
trasporti, industria e riscaldamento.
La terza procedura è terminata il 10 maggio scorso con 132
progetti ammessi a finanziamento, per una capacità produttiva pari a 58,119
standard metri cubi l’ora. Di questi 60 iniziative prevedono la riconversione
di impianti agricoli esistenti e 72 la costruzione di nuovi siti.
Immagine di copertna: Nuno Marques
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