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Il sistema di Welfare pubblico appare in profonda evoluzione alla luce sia di fenomeni congiunturali sia a valenza strutturale. Si potrebbe dire che questa evoluzione sia strettamente legata ai mutamenti sociali post pandemici, con tutto ciò che ne è derivato. Come vedremo in seguito dai dati, il welfare pubblico non riesce a coprire le necessità della popolazione lavorativa, ma richiede di essere affiancato da un welfare complementare integrativo, pensato ad hoc per i lavoratori. Riferendoci alla categoria delle libere professioni, in questo articolo s’intende far emergere il ruolo cruciale di una contrattazione collettiva che si avvalga degli Enti bilaterali, come garanti di servizi e prestazioni di Welfare contrattuale.

Nuove dinamiche sociali e mercato del lavoro: come si posiziona il welfare?

Come ha di recente sottolineato la Corte dei Conti, nell’ultimo quinquennio la spesa per prestazioni sociali ha fortemente risentito di tre eventi esogeni che hanno contrassegnato il panorama economico e sociale a partire dal 2020: l’emergenza pandemica, la conseguente recessione economica e, da ultimo, ma non meno importante, lo shock inflazionistico.  Il “combinato disposto” delle tre componenti ha determinato significativi effetti sul livello del debito pubblico (secondo le stime riportate nel Documento di Economia e Finanze attualmente il rapporto debito pubblico/PIL è pari al 144,4 per cento).

Assume a tal proposito particolare rilevanza la recente Indagine Campionaria del Mefop da cui emerge come la sanità (malattia/non autosufficienza) sia uno degli ambiti del welfare che destano maggiore preoccupazione, nella popolazione in generale (49%) e fra gli occupati in particolare (46%).

Dalla stessa indagine emerge anche la necessità di fronteggiare le nuove dinamiche sociali e del mercato del lavoro, dall’empowerment delle proprie competenze professionali e di resilienza nei confronti dell’innovazione, alla protezione del reddito sia in termini di “tutela occupazionale” che di “recupero del potere d’acquisto” per effetto dell’inflazione, quella che gli economisti definiscono come la “più iniqua delle tasse”.

Il ruolo della bilateralità nel contesto attuale nell’ambito delle libere professioni

Si delinea non solo per l’oggi, ma ancor più per il futuro, come sia sempre più necessaria e vantaggiosa l’integrazione del sistema pubblico con altri strumenti di tutela, che si sostanzia in un welfare più attivo, integrato e su misura per la categoria delle libere professioni e per gli studi professionali. In questo contesto assume valenza il ruolo della contrattazione collettiva con particolare “favor” ad essa riconosciuta dal Legislatore.

Espressione particolarmente importante della contrattazione collettiva prevista nel CCNL Studi professionali, stipulato da Confprofessioni come rappresentanza datoriale e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS, sono gli Enti Bilaterali, organismi paritetici costituiti da associazioni datoriali e rappresentanze sindacali che hanno lo scopo di garantire servizi e prestazioni di Welfare contrattuale in diversi settori della libera professione, dalla formazione all’assistenza sanitaria, fino alla integrazione del reddito con una visione più complessiva di Well being e di miglioramento della qualità della vita sia del dipendente, sia del datore di lavoro.

Il sistema del welfare degli studi professionali, si pone decisamente all’avanguardia in tale contesto con i suoi organismi di sistema e con le relative sinergie, rivolte a tutte le libere professioni, ordinistiche e non ordinistiche:

1.    Cadiprof, la Cassa di Assistenza sanitaria integrativa per i Lavoratori degli Studi Professionali;

2.    E.BI.PRO., l’Ente Bilaterale Nazionale degli Studi Professionali per una copertura economica integrativa per i soggetti operanti all’interno dello Studio con la duplice possibilità della Gestione Ordinaria e della Gestione Professionisti;

3.    Fondoprofessioni, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate.  

Quali vantaggi offre il sistema della bilateralità?

Quello che va evidenziato è che ciascun “pilastro” della bilateralità a cui possono aderire gli studi professionali (salute, formazione, integrazione al reddito) non va inteso come un monolite per così dire ”stand alone”, ma piuttosto un “sostegno” sotto il profilo delle prestazioni disponibili che si pone in sinergia con gli altri, per sostenere un’architettura più complessiva, pensata per e rivolta a tutti.

Il Welfare contrattuale è dunque portatore di un “valore complessivo”, quello che gli anglosassoni definiscono come “bundle of utilities”.  

Il welfare per gli studi professionali utile strumento che fa bene a produttività ed engagement del lavoratore

In quanto parte economica integrante del rapporto di lavoro, per uno studio professionale, i servizi della bilateralità non richiedono oneri aggiuntivi poiché, appunto, già ricompresi nel costo del lavoro di ogni dipendente fungendo quindi da utile strumento di welfare nell’ambito degli studi professionali.

Questa è una soluzione a cui si deve guardare con crescente interesse nel nostro sistema economico, rappresentando leva motivazionale per incrementare la produttività del lavoro, che costituisce il vero “tallone d’Achille” del nostro Paese e per favorire la stipula tra datore di lavoro e lavoratore di quello che al di là dei meri obblighi giuslavoristici si definisce nella sociologia del lavoro come “contratto psicologico”.

Il sistema bilaterale diviene poi strumento di engagement e retainment dei talenti e di fidelizzazione delle “risorse chiave” in senso più ampio, dei giovani professionisti per i piccoli studi professionali, ma anche in studi di maggiori dimensioni o più conosciuti, anche alla luce di quel fenomeno post pandemia definito come Great Resignation o Quiet quitting.

Non solo, lo si potrebbe anche considerare un elemento di immedesimazione che accresce il senso di appartenenza, in un “idem sentire” lavorativo alla luce della diffusione dello smart working.

Benefici di ordine quantitativo e qualitativo per i dipendenti: la funzione di Cadiprof

Non vanno trascurati i benefici di ordine sia quantitativo che qualitativo rinvenibili nelle disposizioni normative in vigore. Molto importante è il supporto economico che una Cassa sanitaria come Cadiprof può dare al dipendente considerando che l’intervento della sanità integrativa, sia con l’accesso alla prestazione diretta, che con il rimborso dell’onere sostenuto, riduce sensibilmente l’onere economico che impatta sul bilancio delle famiglie italiane.
La Cassa opera, dunque, a fini assistenziali in un sistema di mutualità in favore dei propri assistiti, rappresentando un pilastro del welfare contrattuale a sostegno dell’attività professionale e del lavoratore dipendente.

Si pensi che su scala nazionale si rileva come la spesa privata in Italia incida per quasi un quarto della spesa sanitaria complessiva (poco più di 2.160 euro pro capite) di cui circa il 90 per cento da esborsi cd. out of pocket, che incidono, cioè, direttamente a carico delle famiglie. In particolare, la spesa out of pocket delle famiglie italiane è particolarmente elevata nel confronto con la media europea (in base agli ultimi dati Eurostat è pari a circa 570 euro pro capite in Italia).

La bilateralità per la formazione continua: il ruolo di Fondoprofessioni

Particolare importanza va annessa poi alla formazione continua che ha rilievo strategico in un contesto competitivo come quello attuale. La digital transformation, l’evoluzione e l’internazionalizzazione in atto nel mercato del lavoro richiedono competenze sempre più evolute e adeguate alla “complessità”.

Non si tratta dunque solo dell’aggiornamento professionale, ma anche di crescita e ampliamento delle competenze.

Il ruolo di Fondoprofessioni è quello di sostenere, infatti, economicamente lo sviluppo degli Studi Professionali e delle Aziende aderenti, finanziando la formazione del personale del dipendente in maniera tale da accrescerne la professionalità e consolidarne lo sviluppo professionale.

Inoltre, proprio in virtù delle sinergie richiamate, con l’adesione integrale alla bilateralità, le ore di formazione finanziata da Fondoprofessioni possono essere rimborsate dalla Gestione Ordinaria di E.BI.PRO. oppure è possibile ottenere la copertura totale del costo della formazione professionale obbligatoria realizzata tramite le agenzie formative accreditate al Fondo.
Vale la pena sottolineare che l’iscrizione a Fondoprofessioni non comporta costi, poiché avviene con la destinazione del contributo 0,30% del monte salari del personale, in ogni caso versato obbligatoriamente dallo studio all’Inps come disposto dalla Legge 845/1978.

Il sistema della bilateralità supporta poi il dipendente anche in alcuni aspetti delle esigenze formative di carattere familiare.

Benefici e vantaggi della bilateralità: come opera E.BI.PRO. nella Gestione Ordinaria e Gestione Professionisti?

Spostandosi sul versante datoriale, va evidenziata in primis l’attenzione al professionista in sé, che sia datore di lavoro o no, per quel che riguarda l’assistenza sanitaria integrativa a lui dedicata, in caso di adesione al CCNL Studi Professionali e agli Enti bilaterali che lavorano in sinergia fra loro.

Sempre su questo versante, vanno evidenziati i vantaggi che derivano dal CCNL Studi Professionali e agli Enti bilaterali che lavorano in sinergia fra loro.

E.BI.PRO. è l’Ente Bilaterale Nazionale degli Studi Professionali, costituito in sede di contrattazione collettiva. È lo strumento principale e obbligatorio, assieme alla CA.DI.PROF., che opera ai fini di una copertura economica integrativa per i soggetti operanti all’interno dello Studio per le realtà che applicano il CCNL Studi Professionali.
All’interno di E.BI.PRO. operano la Gestione Ordinaria e la Gestione Professionisti.

Spieghiamone il perimetro di azione.

Gestione Ordinaria:

•    Ripartisce una solida offerta di welfare contrattuale fra i datori di lavoro e i dipendenti. Le prestazioni spaziano in aree diversificate, fra queste: rimborso della formazione obbligatoria (salute e sicurezza, privacy e antiriciclaggio), diritto allo studio, politiche attive, smart working, sostegno al reddito (tasse universitarie, trasporto pubblico, libri scolastici e attività sportive).
•    Ricopre il ruolo di sede privilegiata per la regolazione del mercato del lavoro di riferimento (ex. d.lgs. 276/2003).

Per i professionisti datori di lavoro, la Gestione Ordinaria prevede, inoltre, il rimborso delle spese sostenute per l’aggiornamento della strumentazione tecnologica per agevolare lo smart working dei dipendenti e il rimborso delle spese per la formazione in maniera tale da favorire un “flight to quality” degli Studi professionali.

È da evidenziarsi, ancora, il sostegno economico della bilateralità al datore di lavoro in caso di malattia lungo degente del dipendente e alle politiche del lavoro implementate dagli Studi professionali.

Molto importante anche il sostegno alla natalità e alla conciliazione vita-lavoro con un contributo per il pagamento delle rette dell’asilo nido in collaborazione con Cadiprof
Considerando poi il welfare bilaterale nel concetto ampio di benessere individuale e familiare si fornisce contributo quantitativo e qualitativo anche al “tempo libero” del dipendente.   

Gestione Professionisti:

•    È una gestione autonoma e separata, introdotta nel 2015 con il rinnovo del CCNL Studi Professionali e dedicata all’attivazione delle coperture e all’erogazione delle prestazioni di assistenza a tutela della salute e dello studio, in favore dei Professionisti.
•    Attiva le coperture automatiche previste per i datori di lavoro che applicano il CCNL Studi Professionali e coperture volontarie e integrative in favore di tutti i professionisti, soci, associati, collaboratori esterni degli studi/società, anche senza lavoratori dipendenti, consentendo l’attivazione di un sistema di welfare globale
•    In sinergia con BeProf, la piattaforma digitale introdotta da Confprofessioni nel 2020, tutte le coperture volontarie previste da Gestione Professionisti sono acquistabili da tutti i professionisti in possesso di partita IVA, anche se non appartenenti a studi strutturati, in modo autonomo, rapido e sicuro.

Proseguendo nell’esposizione dei vantaggi legati all’adesione alla bilateralità da parte di un professionista datore di lavoro, il contributo versato a sanità collettiva (fondi sanitari, Casse di assistenza sanitaria) è integralmente deducibile, abbattendo quindi il costo del lavoro.
Va ancora aggiunto come il contributo datoriale non è gravato da contribuzione obbligatoria INPS (il 33% della retribuzione di cui il 23,81 a carico del datore di lavoro), ma solo da un contributo di solidarietà del 10 per cento, con un sensibile risparmio.

Quale prospettiva futura per la bilateralità? Alcune ipotesi

Guardando in prospettiva, è interessante ed utile porre poi in evidenza come nella delega fiscale (legge n. 111 del 9 agosto 2023, recante “Delega al Governo per la riforma fiscale” entrata in vigore il 29 agosto 2023) varata dal Governo in materia di redditi da lavoro dipendente e assimilati, si intende procedere a una revisione e semplificazione delle disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dalla formazione del reddito, con particolare riguardo ai limiti di non concorrenza al reddito previsti per l’assegnazione dei compensi in natura, salvaguardando le finalità della mobilità sostenibile, dell’implementazione della previdenza complementare, dell’efficientamento energetico, dell’assistenza sanitaria, della solidarietà sociale e della contribuzione agli enti bilaterali.

Si potrebbe prefigurare dunque l’ipotesi di un favor fiscale da parte del legislatore nei confronti delle soluzioni di welfare integrativo e contrattuale.

 

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