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Per molti lo stop al reddito di cittadinanza è già arrivato (per i percettori che hanno già ricevuto 7 mensilità, limite massimo stabilito dal governo Meloni per il 2023, salvo per gli appartenenti a nuclei familiari con over 60, disabili o minorenni a carico). In attesa che entri ufficialmente in vigore l’assegno di inclusione da gennaio 2024, già a settembre partirà ufficialmente una nuova misura destinata ai cittadini senza lavoro e in condizioni di difficoltà economica: si tratta del supporto per la formazione e il lavoro. Scopriamo cos’è, a chi spetta e a quanto ammonta il contributo economico.

Cos’è il supporto per la formazione e il lavoro

Il supporto per la formazione e il lavoro verrà introdotto a partire da settembre 2023 per favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa. Prevede la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate.

Potranno beneficiarne coloro che hanno già ricevuto le 7 mensilità previste nel 2023 per il reddito di cittadinanza. Si tratta di uno strumento che dà accesso a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro.

Inoltre, i beneficiari del supporto per la formazione e il lavoro parteciperanno al servizio civile universale e ai progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il comune di residenza, compatibilmente con le altre attività del beneficiario.

Lo svolgimento di tali attività è a titolo gratuito, non è assimilabile a una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta comunque l’instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche (art. 6, comma 5 bis del Decreto Lavoro).

A chi spetta

Il supporto per la formazione e il lavoro (incompatibile con il reddito di cittadinanza) è rivolto singoli componenti dei nuclei familiari di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’Isee familiare non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione.

Il supporto per la formazione e il lavoro può essere utilizzato anche dai singoli componenti dei nuclei che percepiscono l’assegno di Inclusione che decidono di partecipare ai percorsi di politiche attive per il lavoro, pur non essendo sottoposti agli obblighi di cui al percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza di cui all’art. 2, comma 4 del Decreto Lavoro.

Come richiederlo

Il supporto per la formazione e il lavoro si richiede telematicamente, con le modalità previste per l’assegno di inclusione e con la sottoscrizione, mediante la piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa (SIISL), del patto di attivazione digitale in cui il beneficiario si impegna a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio.

Una volta accettata richiesta dall’Inps e dopo aver firmato il patto di attivazione digitale, il richiedente è convocato presso il servizio per il lavoro competente, per la stipula del patto di servizio personalizzato.

Come funziona

Il servizio personalizzato contiene la misura di attivazione al lavoro, almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione individuate dal beneficiario nell’ambito del patto di attivazione digitale. Il patto di servizio personalizzato può prevedere l’adesione ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL), di cui alla Missione 5, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Con la sottoscrizione del patto di servizio si possono ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro attraverso la piattaforma, con la possibilità di essere inseriti in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali.

L’interessato può autonomamente individuare progetti di formazione, rientranti nel novero di quelli indicati al primo periodo, ai quali essere ammesso e, in tal caso, deve darne immediata comunicazione attraverso la piattaforma.

L’interessato è tenuto ad aderire alle misure di formazione e di attivazione lavorativa indicate nel patto di servizio personalizzato, dando conferma, almeno ogni 90 giorni, ai servizi competenti, anche in via telematica, della partecipazione a tali attività. In mancanza di conferma, il beneficio è sospeso.

La mancata iscrizione a percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione, ove non già assolto comporta la non erogazione del beneficio, che comunque decorre dall’inizio del percorso formativo, fermo restando il periodo massimo di 12 mesi.

A quanto ammonta il contributo economico

La partecipazione, a seguito della stipulazione del patto di servizio attraverso la piattaforma del SIISL, alle attività per l’attivazione nel mondo del lavoro determina l’accesso per l’interessato a un beneficio economico a titolo di indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari a 350 euro al mese. Tale importo è erogato per tutta la durata della misura, entro un limite massimo di 12 mensilità. Il beneficio economico è erogato mediante bonifico mensile da parte dell’Inps.

 

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