Affitti per gli studenti universitari, prezzi altissimi: affittare una stanza costa mediamente il 12% in più rispetto agli scorsi dodici mesi. È quanto emerge dal Rapporto “Lo student housing da mercato di nicchia a comparto maturo” di Scenari Immobiliari e Re.Uni presentato nel corso del convegno ITALIA CHIAMA EUROPA.
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Il prezzo degli affitti nelle città a forte vocazione universitaria è in costante aumento: città come Bari, Bologna, Brescia, Ferrara, Firenze, Lecce, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Roma, Torino e Venezia hanno registrato, infatti, variazioni positive. Nel dettaglio, affittare una stanza costa mediamente il 12% in più rispetto allo scorso anno mentre l’incremento dei canoni nelle zone semicentrali è aumentato di poco meno del 5%.
È Bari la città che detiene il record degli aumenti, con la variazione più elevata, sopra al 30%. Seguono Lecce, Brescia e Bologna che performano sopra la media riportando incrementi compresi tra il 15 e il 13% mentre Padova, Firenze e Milano aumentano di percentuali più contenute, confermando la maturità del mercato stesso.
Affitti per gli studenti universitari: quanto costa una stanza?
Quanto costa una stanza in affitto? Per poter affittare una stanza singola nei quartieri universitari della città di Milano viene richiesto mediamente 10mila euro all’anno, corrispondenti a circa 340 €/mq/anno (ovvero 860 €/stanza/mese), per la zona di Missori la richiesta arriva fino a 1.000 €/stanza/mese.
La seconda città per prezzi elevati di canone è Venezia con 260 €/mq/anno (650 €/stanza/mese). In queste due città il costo dell’affitto di una stanza singola è circa il 45% (per Milano) e il 18% (per Venezia) superiore a quanto richiesto dal libero mercato.
Lo student housing: un investimento immobiliare in crescita
Ad oggi sono oltre 85mila i posti letto per gli studenti, con una crescente presenza di strutture di student housing moderne e le previsioni sono positive. Nei prossimi 3 anni assisteremo ad un incremento di 28mila posti letto, fino ad arrivare a un’offerta che complessivamente supererà le centomila unità entro il 2027.
In Italia il settore dello student housing si dimostra un asset class in forte evoluzione, con un alto potenziale di investimento e diversificazione a livello geografico. Inoltre, l’attuale divario tra l’offerta esistente e la crescente domanda di alloggi universitari sta creando una grande opportunità per gli investitori immobiliari. L’attrattività del settore è confermata dal sempre più alto numero di sviluppatori, player e operatori di mercato. In particolare, gli studentati in pipeline si caratterizzano per una struttura degli investitori che vede attori diversi coinvolti, perlopiù fondi immobiliari o società straniere di investimento
, è il commento di Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. L’attività immobiliare prevista negli anni a venire si svilupperà nei principali poli universitari del nord: Milano, Torino, Padova e Bologna confermano il loro ruolo primario mentre Roma e Firenze acquisiscono maggiore rilevanza.
Inoltre, è evidente una distribuzione non omogenea dei posti letto in pipeline che aumenterà il divario tra i poli universitari del Nord e quelli del Mezzogiorno, contribuendo al calo significativo di iscrizioni nelle università del Sud il cui il tasso di copertura dei posti letto è sotto la media nazionale (8,8%).
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