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A marzo 2020 era arrivato anche un richiamo molto forte di Ivass e Banca d’Italia che con una lettera agli operatori (banche, finanziarie e compagnie assicurative) hanno invitato tutti al rispetto delle regole di trasparenza e correttezza, presenti nel testo unico delle assicurazioni e nel Codice del Consumo. Riguarda tutte le vendite combinate polizze e prestiti e polizze e mutui, anche in caso di surroga.

Cosa dice la lettera di Ivass e Banca d’Italia

Nella lettera sono indicati espressamente gli elementi critici, che gli organi di controllo di banche, finanziarie e assicurazioni deve tenere sotto controllo per fare un’offerta corretta quando vendono insieme polizze mutui o prestiti. 

  1. Dire chiaramente se la polizza è obbligatoria o meno per ottenere il prestito o il mutuo. I prodotti devono essere offerti in maniera chiara ai clienti. Se la polizza è obbligatoria per ottenere il mutuo o il prestito la banca o la finanziaria devono dirlo chiaramente, mettendo in evidenza le caratteristiche della polizza in modo che il cliente possa eventualmente cercarne un’altra sul mercato e la banca o la finanziaria non possano rifiutarla. Ovviamente le caratteristiche della polizza devono comunque rendere possibile al cliente la ricerca di altri prodotti sul mercato. Inoltre, se la polizza è facoltativa la banca o la finanziaria deve presentarla in questo modo al cliente evitando espressioni del tipo “non è obbligatoria ma è vivamente consigliata per superare l’istruttoria”. La correttezza di queste procedure deve essere verificata periodicamente anche dalle funzioni di controllo interno della banca.
  2. Fare attenzione a quelle polizze che sono vendute insieme al prestito ma che non sono collegabili ad esso (ad esempio una polizza infortuni, una polizza salute o una polizza rcauto per un prestito auto). In questo caso molto spesso, quando il prestito o il mutuo sono estinti anticipatamente, viene negato il rimborso della parte di premio non goduto visto l’assenza di collegamento tra i due prodotti. In realtà questo non è accettabile ed in effetti Antitrust è intervenuta proprio su questi aspetti nei confronti di alcune finanziarie come detto precedentemente.
  3. Controllare adeguatamente le reti distributive e monitorare le vendite combinate.  In particolare, non bisogna avere sistemi di remunerazione che incentivino le vendite combinate rispetto alle vendite del prodotto singolo. Bisogna quindi formare bene le reti distributive e prendere in considerazione le lamentele e i reclami ricevuti. Si possono realizzare mistery shopping o interviste telefoniche per verificare la soddisfazione dei clienti.
  4. Evitare i conflitti di interesse generati dalle commissioni riconosciute sul collocamento dei prodotti abbinati. Questo può avvenire per esempio quando ci sono accordi commerciali o partecipazioni societarie tra compagnia assicurativa e operatore bancario o finanziario. Evitare anche delle commissioni di collocamento troppo alte rispetto a quelle riconosciute normalmente. Risulta che in media la commissione riconosciuta sulle polizze vendute in banca è del 25% contro il 12% di quella riconosciuta in agenzia. Gli operatori sono quindi invitati a rivedere gli accordi commerciali e i sistemi di remunerazione.
  5. Gestire correttamente l’estinzione anticipata dei finanziamenti e quindi la sua ripercussione sulle polizze vendute in abbinamento. Il cliente ha diritto di recedere in qualsiasi momento dal suo mutuo o dal suo prestito ed a quel punto la banca e la finanziaria devono attivarsi anche per la polizza assicurativa restituendo i premi non goduti senza alcun bisogno di una richiesta specifica da parte del cliente, a meno che il cliente stesso non voglia mantenere la copertura. Nel caso di surroga i clienti non devono essere obbligati a recedere dai contratti che hanno già stipulato, solo per sottoscrivere polizze vendute dalla banca che concede la surroga.
  6. Controlli, verifiche e report alle Autorità. Entro il 30 settembre 2020 le banche e intermediari finanziari sono chiamati a verificare l’offerta e il collocamento combinato di altri contratti insieme al finanziamento. Le compagnie assicurative dovranno verificare il contenuto delle polizze e la loro vendita combinata ai prestiti o ai mutui. Le verifiche fatte ed i risultati devono essere inviati subito dopo ad Ivass e Banca d’Italia

Le verifiche devono essere fatte dalle funzioni di Compliance e di Internal Audit di banche, finanziarie e assicurazioni verificando anche come viene gestito il contenzioso, per esempio quello relativo ai ricorsi ABF oppure alle sanzioni delle Autorità.

Se riscontrano problematiche o aree di miglioramento dovranno rimediare innalzando il livello di tutela della clientela. E si invitano anche gli operatori ad adottare misure di indennizzo adeguate anche per ridurre i rischi reputazionali legati al contenzioso.

 

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