Come funzionerà il saldo e stralcio delle cartelle
Il saldo e stralcio per gli omessi versamenti era saltato all’ultimo minuto dal decreto fiscale. Ora rientra con la Legge di Bilancio, approvata nella notte tra sabato 22 e domenica 23 dicembre 2018 al Senato e in attesa del voto di fiducia alla Camera (il cui esito è però, al momento, scontato). Come funziona? I contribuenti con un indice di reddito equivalente Isee non superiore a 20 mila euro potranno regolarizzare il mancato pagamento delle imposte con un’aliquota super scontata e senza sanzioni e interessi. Sarà possibile, con questo meccanismo, regolarizzare le imposte non versate tra il 200o ed il 2017.
Isee tra zero e 8.500 euro
Lo sconto sulle imposte arretrate da pagare varia in funzione del reddito. Con un’Isee tra zero e 8.500 euro si può chiudere tutto pagando il 16% del dovuto.
Isee tra 8.500 e 15.000 euro
L’aliquota sale al 25% se l’Isee è compreso tra 8.500 e 15 mila euro.
Isee tra 15 e 20 mila euro
L’aliquota sale poi ulteriormente e al 30% per chi sta tra 15 e 20 mila euro.
Gli errori formali e le altre tasse
Sempre nella legge di Bilancio si prevede la possibilità di sanare gli errori formali. Misure dalle quali si attende un discreto gettito, prudenzialmente non quantificato, e che si aggiungono alla rottamazione “ter” delle cartelle Equitalia, alla cancellazione dei piccoli debiti fiscali (mille euro) relativi agli anni fino al 2010, alla definizione agevolata degli atti di accertamento, dei verbali di contestazione, e delle cause fiscali pendenti. Tra le novità dell’ultima ora l’ecotassa sulle automobili, con un sistema di bonus/malus sulle emissioni inquinanti: c’è un incentivo fino a 6 mila euro per chi acquista un’auto elettrica, e una tassa che può arrivare a 2.500 euro per chi compra un’automobile di grande cilindrata. Gli sconti raddoppiano con la rottamazione di un’auto vecchia e sono previsti anche per l’acquisto di moto e scooter elettrici. Sale anche il prelievo sulle vincite dei giochi e concorsi pubblici, e arriva anche la webtax. Dovrebbe colpire i giganti del web, ma qualcuno teme che si scarichi sugli utenti finali
Web tax al 3% per le società dell’online
(Fabio Sottocornola) Chi si rivede, la web tax. Già introdotta nella normativa italiana con la legge di bilancio dello scorso anno e mai messa in atto (mancavano i provvedimenti attuativi), ritorna la web tax, una misura su cui anche l’Europa è divisa, con la Francia favorevole, tiepida la Germania.
In Italia prenderà la forma di un prelievo del 3% a colpire imprese con un fatturato non inferiore a 750 milioni e ricavi realizzati in Italia che non siano inferiori a 5,5 milioni. In ogni caso, non si tratta solo dei colossi tech: il provvedimento riguarda vendite online, la pubblicità e la trasmissione di dati.
Tasse al 7% per i pensionati che vanno a Sud
(Andrea Ducci) L’intento è copiare il modello adottato in Portogallo. Un regime fiscale vantaggioso per i pensionati, richiamando dall’estero chi vive in paesi dove la tassazione non incide più di tanto sull’assegno pensionistico.
Nel maxi emendamento è prevista una flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero, da almeno 5 anni, che scelgano di trasferire la residenza in un comune con meno di 20 mila abitanti in una regione del sud Italia, scegliendo tra Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia. Il beneficio di un’aliquota fissa al 7% varrà però per soli 5 anni.
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