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Olbia avrà presto una marina per mega yacht nel cuore della città. Stamattina è arrivata la concessione demaniale marittima, di durata trentennale, che riguarda una porzione del lato sud del porto cittadino. A firmarla Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, e Gian Pietro Sirca, amministratore unico di Quay Royal. Un iter iniziato nel 2004, data di presentazione della prima istanza da parte di Italian Blue Llc per conto di Quay Royal, e concluso stamattina.
Il progetto sarà realizzato in un’area da oltre 41.000 metri quadri, fra terra e acqua, che potrà ospitare delle navi da diporto lunghe fino a 150 metri. I posti barca disponibili saranno in tutto 17: con ormeggio perpendicolare alla banchina 2 fino a 45 metri di lunghezza, 8 fino a 65, 2 fino a 85 e 4 fino a 105, più l’ultimo da 150 metri con l’ormeggio affiancato invece su buona parte della testata del molo.
«Olbia finalmente, dopo un iter lungo vent’anni, avrà una marina di livello internazionale nel cuore del centro storico», la soddisfazione di Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna. «Il nuovo porto turistico, che sorgerà nella porzione meridionale del Brin, sarà il primo dell’Isola a ospitare all’ormeggio le classi mega e giga yacht. È un primo traguardo importante per l’intero sistema portuale sardo che, gradualmente, sta adeguando le proprie infrastrutture per soddisfare un mercato, quello della nautica da diporto e della cantieristica, in continua ascesa e dalle enormi ricadute economiche e sociali».
La struttura principale della nuova marina sarà il vecchio fabbricato da 800 metri quadri, costruito negli anni Cinquanta, che in precedenza era utilizzato come officina meccanica e deposito doganale. A seguito della riqualificazione ospiterà gli uffici direzionali, i locali tecnici e di servizio per il personale.
L’intero banchinamento, attualmente delimitato da fioriere, sarà riqualificato con pavimentazione in granito, nuove bitte per l’ormeggio, nicchie per gli impianti di fornitura idrica ed elettrica alle imbarcazioni, calpestio in legno esotico, maggiormente adatto all’ambiente marino, lungo tutto il ciglio banchina. Una piccola porzione del molo, in passato occupata da un distributore di carburanti, ospiterà un impianto per la raccolta delle sentine e degli olii esausti.
L’area, che avrà dissuasori e un servizio di guardiania, sarà resa libera all’accesso pedonale. Parte della testata del molo diventerà invece una piazza sul mare.
(Unioneonline / r. sp.)
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