Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste immobili
bed & breakfast
Immobili
Il non detto del Piano Straordinario di Edilizia di Confindustria #adessonews

Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste immobili
bed & breakfast
Immobili


Il presidente degli industriali chiede un intervento, con supporto del governo, per costruire case per i neoassunti. Ma la fiscalità generale serve a dare un tetto a chi non ce l’ha, non ad abbassare il costo del lavoro delle imprese

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve


Nella sua prima relazione da presidente di Confindustria, Emanuele Orsini ha presentato all’assemblea uno dei progetti qualificanti del suo programma: un “Piano Straordinario di Edilizia per i lavoratori neoassunti”. L’obiettivo è appunto quello di ridurre il costo dell’affitto, o più in generale dell’alloggio, che è diventato uno dei principali ostacoli per le imprese per trovare nuovi occupati. Come dovrebbe funzionare? “L’idea è di costituire un tavolo congiunto che coinvolga anche l’Ance, l’Anci, le assicurazioni, le banche, la Cassa depositi e prestiti, i fondi immobiliari e i fondi pensione, per studiare insieme le migliori formule di garanzie finanziarie, così da consentire a fondi pazienti di poter attuare i progetti garantendo un canone sostenibile”.

Detto così il progetto è tanto ampio quanto vago, e soprattutto non risponde a una banale domanda: chi paga? La risposta alla domanda non è diretta, ma è intuibile quando il presidente di Confindustria dice di essere in contatto con il governo. “Ringrazio la Presidenza del Consiglio e tutto il governo – ha detto Orsini – con cui sono già in corso le interlocuzioni per valutare tutti gli aspetti connessi all’attuazione del progetto e alla sua fiscalità”. Fiscalità generale, viene da precisare. Perché il punto è proprio questo. Se l’idea di Confindustria fosse quella di rilanciare progetti di edilizia per i dipendenti, non ci sarebbe alcun problema. Come non ci sarebbe alcun problema se a fare questi progetti fossero “capitali pazienti” che hanno obiettivi sociali, come ad esempio le fondazioni bancarie.

Ma il problema, come ha ben sintetizzato Mario Seminerio sul blog Phastidio analizzando la proposta, è che “se ci mettiamo a fissare l’importo dell’affitto e poi cerchiamo di convincere alcuni possessori di capitale a diventare pazienti, (i.e. a perdere soldi rispetto ad alternative che di solito perseguono per oggetto sociale) significa che o quelle iniziative non vedranno mai la luce oppure che serviranno soldi pubblici per la differenza”. E qui torniamo alla “fiscalità” di cui sopra. Non c’è dubbio che l’edilizia popolare – o l’housing sociale, come va di moda chiamarlo adesso – possa essere qualcosa su cui lo stato debba investire. E non c’è dubbio che in passato, si pensi al Piano Ina-casa di Fanfani, queste politiche abbiano accompagnato l’industrializzazione del paese, fornendo un’abitazione a chi dal sud emigrava dove c’era lavoro. Ma una seria riflessione sulle politiche abitative andava forse fatta all’inizio del triennio appena concluso in cui l’Italia ha speso 220 miliardi in bonus edilizi per rifare la casa – e anche la seconda casa – a chi un’abitazione già ce l’aveva.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Anziché sostenere e difendere strenuamente il Superbonus, la Confindustria avrebbe potuto proporre in alternativa il suo “Piano Straordinario di Edilizia per i lavoratori neoassunti”. Ma c’è poi un altro problema, che riguarda la redistribuzione delle risorse pubbliche. Per uno stato, l’obiettivo dell’edilizia popolare è dare un tetto a chi è troppo povero per potersene pagare uno, che è cosa molto diversa da fornire una casa ad affitto calmierato per i neoassunti dalle imprese (quali? e dove?). I due insiemi possono in parte coincidere, nel senso che un neoassunto con famiglia e figli può essere nelle condizioni di avere diritto a un alloggio sociale. Ma non è affatto detto che i due insiemi si sovrappongano.

Perché i due insiemi sono l’oggetto di due politiche diverse: la prima ha un obiettivo sociale e di equità (dare un tetto ai poveri), la seconda ha un obiettivo industriale (aiutare le imprese a trovare manodopera). Le imprese potrebbero però affrontare questo problema semplicemente aumentando i salari: spesso, quando non si trovano lavoratori, una soluzione è pagarli di più. Se gli affitti sono alti, certamente vuol dire che bisogna aumentare l’offerta di abitazioni. Ma questo non spetta necessariamente al governo. Esiste, appunto, il mercato. La richiesta al governo che ci si aspetterebbe dagli industriali, ma dagli imprenditori più in generale, è quella di rimuovere tutti gli ostacoli burocratici che da un lato aumentano il costo dell’affitto – si pensi all’inefficacia della normativa sugli sfratti – e dall’altro impediscono alle imprese di costruire nuovi immobili e palazzi laddove c’è mercato.

L’impressione, invece, è che le categorie produttive pensino agli interventi pubblici nell’edilizia come all’ennesima misura indiretto per tenere basso il costo del lavoro. Un caso ancora più eclatante di quello di Confindustria è la recente richiesta di Coldiretti al governo di fare un nuovo Superbonus “per chi ristruttura i fabbricati rurali per trasformarli in alloggi” allo scopo di – udite, udite! – “contrastare il caporalato offrendo un alloggio ai lavoratori direttamente vicino all’azienda”. Così, con i soldi dello stato si trasforma un rudere o una stalla in un’abitazione o un condominio, di proprietà dell’imprenditore agricolo, che potrà far alloggiare i braccianti, magari trattenendo dal salario il costo dell’affitto.

Le politiche abitative dovrebbero servire esclusivamente per dare un tetto a chi non ce l’ha e a quest’obiettivo, eventualmente, subordinarne altri. Per ridurre il costo del lavoro ci sono già altri strumenti, peraltro già adottati dal governo, come il taglio del cuneo fiscale.

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

 

 

Informativa sui diritti di autore

Questa è una parte dell’articolo originale

Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere

come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70

Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui