Effettua una nuova ricerca
More results...
“La sottoassicurazione non è solo un problema, è un dramma italiano che ogni anno, puntualmente, torna sotto i riflettori. Quel che è avvenuto in Emilia Romagna dimostra che l’obbligo di stipulare polizze catastrofali per le imprese, già previsto dall’ultima legge di bilancio, è una misura giusta, benché non risolutiva. Ora è necessario preoccuparsi di garantire una protezione anche alle abitazioni private, visto il succedersi sempre più frequente di eventi estremi”: a dichiararlo è il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani, mentre il dibattito politico si concentra ancora sulla decorrenza dell’obbligo a carico delle imprese, che un’ipotesi di emendamento differirebbe a fine 2025.
“È un tema sul quale First Cisl insiste da tempo: coinvolgere le compagnie assicurative più strettamente, insieme allo Stato, come evidenziato anche dalla Presidente di Ania Maria Bianca Farina, è necessario per realizzare un meccanismo virtuoso di trasferimento dei rischi, fondamentale per salvaguardare tanto il sistema produttivo che il patrimonio edilizio del Paese. Non dobbiamo dimenticare infatti – sottolinea Colombani- che solo il 6% degli immobili delle famiglie e il 5% dei beni immobili delle imprese sono assicurati contro i rischi di terremoti e alluvioni”.
“La mancanza di domanda è un problema che va affrontato promuovendo l’educazione assicurativa e garantendo, attraverso la mutualità e la compartecipazione ai rischi da parte dello Stato, prezzi accessibili per le polizze. Al tempo stesso – conclude – diventa cruciale il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori delle assicurazioni, che vanno messi nelle condizioni, attraverso piani di formazione continua e retribuzioni adeguate, di attuare modelli di consulenza fondati sulla qualità del servizio e su una sempre maggiore personalizzazione”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali