Effettua una nuova ricerca
More results...
Fitch promuove la strategia finanziaria e i conti del Comune e il sindaco Gaetano Manfredi – con tutta la sua squadra – lancia la sua sfida al mondo degli investitori. «Tale valutazione – spiega Manfredi – fotografa con i numeri i progressi che l’Amministrazione ha compiuto in meno di tre anni dopo aver ereditato una situazione prossima al default. Ci muoviamo nell’ambito del “Patto per Napoli”, ma il miglioramento della riscossione dei tributi e il potenziamento dei servizi stanno contribuendo al risanamento che porta gradualmente ad un maggiore sviluppo economico del territorio divenuto sempre più attrattivo per gli investimenti pubblici e privati».
Insomma Manfredi guarda avanti al mercato dei privati e anche quello pubblico dello stesso Palazzo San Giacomo. Ma come si arriva a meno di tre anni dall’insediamento di Manfredi quando Palazzo San Giacomo era di fatto in default? Manfredi per accettare la candidatura a sindaco ha preteso che il “campo largo” dell’epoca – il capo del Governo era Mario Draghi – mettesse in campo una misura per non andare in default e mettere in conti in linea di galleggiamento. Ovvero il “Patto per Napoli”, del quale poi usufruirono molte altre grandi città come Torino e Palermo che stavano nella stessa situazione di Napoli. Li inizia la risalita della città
Il Patto oltre all’erogazione dei fondi contiene un’altra misura innovativa: cioè tutti i soldi che il Comune recupera dalla riscossione restano in città, nelle casse di Palazzo San Giacomo e non rientrano a Roma nei forzieri dello Stato. E questo ha consentito a piccoli passi di accumulare un tesoretto che ha fatto respirare Palazzo San Giacomo. Soldi che hanno pagato e stanno continuando i napoletani perché il prezzo da pagare è quello di avere le aliquote delle tasse comunali al massimo. In questo contesto matura il miglioramento dei conti con la determinate erogazione da dei soldi del Patto in questi quasi tre anni sono piovuti su Napoli 670 milioni.
A questi si aggiungano i fondi del Pnrr che non è una spesa libera ma ha permesso al Comune di attivare cantieri destinati a cambiare il volto della città soprattutto in periferia. Basta pensare a Scampìa con l’abbattimento delle Vele e la costruzione di nuovi 460 alloggi e a Taverna del Ferro. E poi il progetto spot per definizione: la rigenerazione e riqualificazione dell’Albergo dei Poveri. L’allora ministro Gennaro Sangiuliano – sostenuto dal Governo – ha scaricato su questa opera 225 milioni.
Parola ancora al sindaco: «L’aggiornamento del rating da parte di Ficht – racconta Manfredi – riflette un ulteriore miglioramento delle finanze di Napoli a seguito di una performance finanziaria migliore del previsto nel 2023, si legge nell’analisi di valutazione dell’Agenzia di rating. I trasferimenti da parte dello Stato stanno aiutando la città a far fronte ai suoi debiti netti in sospeso e a migliorare il suo profilo finanziario, mentre l’Ente continuerà ad attuare le misure finanziarie stabilite nel “Patto per Napoli”».
Conti in miglioramento con sullo sfondo la definitiva riforma delle Partecipate, entro fine anni avranno tutto in Cda e un manager pescato nel mercato. Un pianete, quelle delle aziende del Comune, in cui si aggiunge la “Napoli patrimonio” che gestirà il patrimonio del Comune per metterloal reddito. Scelte strategiche che hanno consentito all’Ente di mettere in campo un pano di investimenti da circa 100 milioni, per la cosiddetta “spesa libera” per rendere Napoli più vivibile.
Con il miglioramento del rating il Comune ha potuto contrarre un mutuo da 45 milioni con la Banca europea di investimento riaccendere i mutui dormienti per i quali si pagavano gli interessi ma che non producevano nulla in termini di servizi per la città. E si arriva alla cifra di 100 milioni. «Mettiamo in campo un piano di manutenzione straordinaria – dice l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta – della nostra rete stradale, per circa 20 milioni e la manutenzione straordinaria degli immobili popolari, per altrettanti 20 milioni» giusto per citare un paio di esempi. Investimenti sono programmati sul verde, sulla pulizia, e al miglioramento in generale del decoro.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali