Effettua una nuova ricerca
More results...
Ultimo aggiornamento il 22 Settembre 2024 by Giordana Bellante
L’operazione della Guardia di Finanza di Gela ha portato a un significativo sequestro di beni per un valore superiore a 4 milioni di euro. Questo provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale locale ed è il risultato di un’accurata indagine che ha messo in luce un vasto sistema di frodi fiscali. Le accuse comprendono la dichiarazione fraudolenta attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione. Le sei persone coinvolte nell’inchiesta sono ora sotto la lente d’ingrandimento delle autorità giudiziarie.
Le indagini della Guardia di Finanza di Gela
Il coordinamento con la Procura della Repubblica
L’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle di Gela è stata coordinata dalla Procura della Repubblica locale, che ha aperto un fascicolo riguardante operazioni economiche sospette legate a un gruppo di nove aziende. Queste imprese erano dedite principalmente alla sovrafatturazione di prestazioni di manodopera per una società per azioni che opera nel settore della meccanica generale, con sede legale a Roma. Le indagini hanno messo in evidenza un modus operandi ben definito, che prevedeva la creazione e la chiusura frequente di società ad hoc, finalizzate a garantire un flusso di finanziamenti interni.
Schemi societari e frode fiscale
Secondo quanto emerso, le aziende coinvolte erano funzionali a ottimizzare le imposte e generare liquidità per i soggetti indagati, consentendo una rotazione sistematica del personale tra le stesse. Questa pratiche, note come “imprese apri e chiudi”, hanno operato per un periodo di circa due anni, ingannando il fisco attraverso l’emissione di fatture per servizi o operazioni che in realtà non avevano mai avuto luogo. L’ammontare delle pratiche sospette ha superato i 6,7 milioni di euro, evidenziando una consistente evasione fiscale.
Le evidenze emerse dagli accertamenti
Operazioni inesistenti e crediti d’imposta fittizi
Le indagini hanno rivelato che la società per azioni in questione ha fatto uso di fatture per operazioni, in parte inesistenti, tra il 2019 e il 2022. I valori delle fatture erano maggiorati rispetto alle prestazioni effettivamente rese, con il preciso scopo di ridurre la pressione fiscale. Questo sistema ha permesso alla capofila di generare una disponibilità economica che successivamente veniva trasferita ai soggetti coinvolti, rendendo il loro operato non solo illecito, ma anche altamente organizzato.
Indebita compensazione e conseguenze economiche
In aggiunta alle frodi legate alle fatture, le sei persone indagate sono accusate di aver effettuato l’indebita compensazione di contributi previdenziali e assistenziali utilizzando crediti d’imposta non reali, per un valore che supera il milione di euro. Di questi, oltre 300.000 euro sono stati riconducibili al Piano nazionale di ripresa e resilienza , dimostrando la complessità e le implicazioni di tale operato, che ha impattato anche i fondi pubblici.
Le misure cautelari adottate dal Tribunale di Gela
Sequestro preventivo e valore del sequestro
Alla luce delle evidenze raccolte, il Giudice del Tribunale di Gela ha disposto un sequestro preventivo diretto e per equivalente, pari a oltre 4 milioni di euro. Questa somma corrisponde alle imposte evase e ai crediti inesistenti compensati, rappresentando un chiaro tentativo di tutelare l’interesse pubblico e di prevenire ulteriori danni all’erario. Le misure adottate sottolineano la volontà delle autorità di combattere fenomeni di frodi fiscali che, oltre a ledere le istituzioni, danneggiano l’economia e la società.
Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e individuare eventuali complici nel sistema illecito riscontrato. In questo contesto, la Guardia di Finanza ribadisce l’importanza della vigilanza e dell’azione preventiva per contrastare fenomeni di illiceità economica, contribuendo a garantire la legalità e la giustizia fiscale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali