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Moda, industria, alimentazione… il Paese, sostenuto dalle sue PMI e medie imprese, è diventato il quarto esportatore mondiale. A scriverlo è il quotidiano francese Le Figaro.
Quarant’anni fa, l’Italia era conosciuta per la moda, l’arredamento e l’agroalimentare. Oggi non solo ha rafforzato la sua posizione in questi settori, creando prodotti di lusso esportati in tutto il mondo, ma ha anche ampliato notevolmente le sue specializzazioni, spiega Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison.
L’Unione europea
In un contesto in cui l’Europa sembra in declino, come sottolineato da Mario Draghi, alcune economie sembrano affrontare meglio le difficoltà rispetto ad altre. L’Italia, con la sua industria, riesce a mantenere la competitività nonostante la crescente concorrenza cinese. Anche se le esportazioni tedesche rimangono 2,5 volte superiori a quelle italiane, il dinamismo dell’Italia smentisce le previsioni pessimistiche sul suo stato economico.
Pur subendo la crisi del settore automobilistico tedesco, le industrie italiane, in particolare nel nord, stanno dimostrando una decrescente dipendenza dalla Germania. Infatti, gli esportatori italiani stanno sempre più guardando agli Stati Uniti, che potrebbero presto diventare il loro primo mercato. Nel frattempo, l’Italia ha ampliato la propria gamma di settori esportatori.
Le imprese italiane
Le imprese italiane hanno dimostrato una straordinaria resilienza nell’ultimo decennio. Le loro esportazioni sono cresciute del 48% tra il 2016 e il 2023, rispetto al 28% della Francia e al 27% della Germania. Il surplus manifatturiero italiano ha raggiunto i 116 miliardi di euro nel 2022. Fortis sottolinea che l’Italia è l’unico paese europeo ad aver mantenuto la sua quota di mercato globale in un contesto di ascesa cinese.
Con il 5% delle esportazioni mondiali, l’Italia è passata dalla settima alla quarta posizione mondiale, superando Francia, Corea del Sud e recentemente anche il Giappone. Anche la Germania ha visto diminuire la propria quota di mercato dal 14% al 12,6% nello stesso periodo.
Moda, arredamento, prodotti alimentari, vino
La forza dell’Italia risiede nella sua industria diversificata e specializzata in numerose nicchie. In particolare, nei settori della moda, dell’arredamento, dei prodotti alimentari e del vino, l’Italia ha eccelso, generando un notevole surplus commerciale. Nel 2023, è prevista la riconquista della posizione di leader mondiale nella produzione di vino, superando la Francia con oltre 40 milioni di ettolitri.
Meccanica, lusso, prodotti famaceutici
L’Italia ha anche consolidato la sua posizione nei settori della meccanica, dei beni di lusso e dei prodotti farmaceutici. Grazie alla politica industriale lanciata nel 2016, le aziende italiane hanno investito fortemente in automazione e digitalizzazione, contribuendo a un aumento della produttività del 16,6% nell’ultimo decennio, superiore a quello della Germania.
Infine, l’Italia mantiene una quota significativa di competenze industriali in Europa, con eccellenze nei settori della pelletteria, della gioielleria e della rubinetteria. Tuttavia, con una popolazione in calo e i giovani che sempre più evitano il settore industriale, il futuro di questa forza industriale potrebbe essere a rischio.
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