“Gravi mancanze nell’affidamento delle sorgenti, la sesta asta andrà deserta” #finsubito richiedi mutuo fino 100%

A sostenerlo è il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli (Pd) dopo un accesso agli atti da cui è emerso che a sette mesi dall’aggiudicazione delle acque termali in favore della Dre srl, con la formalizzazione arrivata ad agosto 2024, mancherebbero diversi documenti necessari a procedere co la stipula del contratto. Non solo, la società includerebbe nella sua gestione anche la sorgente “La Salute” data a luglio in concessione al Comune di Caramanico che in tutto questo continua a pagare lo scotto di un fallimento cui non si riesce a mettere un punto e per il quale è creditore per un milione e mezzo di euro. Se ora Blasioli chiarimenti li chiederà direttamente in commissione vigilanza.

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È proprio la Regione a sollevare il problema nei confronti di Areacom, l’Agenzia regionale per la committenza che ha assegnato la concessione delle sorgenti termali con determinazione il 29 gennaio 2024. Nello specifico è l’ufficio Risorse estrattive del territorio a chiedere all’Agenzia di fornire i documenti mancanti e di farlo con urgenza dato che, specifica nella richiesta, il contratto con la Dre andrebbe stipulato entro 60 giorni dall’avvenuta assegnazione che, come detto, è stata formalizzata il 27 agosto. Se la stipula non dovesse esserci, precisa, “l’assegnatario può farne constatare il silenzio inadempimento o, in alternativa, può sciogliersi ogni vincolo mediane atto notificato”. Insomma si rischierebbe anche di dover rifare tutto da capo anche per la concessione dello sfruttamento delle sorgenti e Blasioli si chiede come possa essere possibile che, nonostante i sette mesi a disposizione, l’Areacom non si sia accorta che nell’offerta tecnica, questi i documenti di cui si chiede contessa, mancavano il piano industriale e lo studio di fattibilità delle opere e degli interventi oltre che il documento sulle opere di compensazione oltre alla polizza fideiussoria “solo annunciata da Areacom, ma mai consegnata”, precisa Blasioli.

E se pure tutto quanto richiesto dovesse arrivare nei tempi resta l’ultimo nodo da sciogliere, rimarca il vicepresidente, come uscire dall’impasse creatasi sulla sorgente “La Salute” che la Dre include nella gestione, ma che l’ente, come la stessa Regione specifica nella nota inviata all’Agenzia, ha concesso al Comune.

“Si rischia di fare della vicenda delle Terme di Caramanico una vicenda infinita che mortifica il settore di quel comprensorio della Maiella”, sottolinea Blasioli ricordando che il tessuto sociale ed economico soffre ormai da troppo tempo quella chiusura con alberghi e attività commerciali che faticano e professionalità che vanno perse. “Se nessuno parteciperà all’asta del 16 ottobre come da nostre previsioni, si andrà alle calende greche”.

“La nostra richiesta è sempre la stessa: la Regione faccia passo avanti lo faccia come ha fatto in altre zone. Acquisti almeno la parte delle Terme per farle ripartire mettendo insieme bene immobiliare e sfruttamento acque: tutto in capo all’ente.

Quindi l’annuncio di chiedere che la vicenda arrivi davanti alla commissione vigilanza. “E’ il momento di chiedere chiarimenti sul perché c’è tutto questo pressapochismo sulle Terme di Caramanico”.