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Lanciati come uno strumento “vantaggioso per le aziende, comodo per i dipendenti e vicino agli esercenti”, i buoni pasto Satispay sono gli ultimi arrivati nel settore dei fringe benefits più utilizzati da lavoratrici e lavoratori italiani. New entry tra i player di un settore difficile e complesso, Satispay si presenta nel mondo dei voucher da unicorno dei pagamenti digitali e con un’offerta significativa: il taglio alle commissioni e la presenza nel circuito discount di MD. Vediamo nel dettaglio come funzionano i ticket della società fintech milanese fondata da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta.
Buoni pasto Satispay: come funziona il voucher digitale
I buoni pasto di Satispay hanno una durata di 12 mesi a partire dall’emissione, sono utilizzabili sempre (tutti i giorni e 24 ore al giorno) e sono validi anche a cena e nei fine settimana. Il valore dei buoni pasto non è predefinito: sono il datore di lavoro o il libero professionista a deciderlo. Lo stesso vale per il limite di erogazione mensile: è l’azienda o la Partita IVA a stabilirlo, in base al numero di dipendenti, alla quantità di giorni lavorativi e alle spese sostenute da dedurre. Come avviene per tutti gli altri buoni, non sono cedibili, non sono convertibili in denaro e se ne possono usare un massimo di 8 a transazione.
A differenza di quelli cartacei di molti operatori del settore, i buoni pasto Satispay sono 100% digitali: si utilizzano senza necessità di tessere o ticket, quindi sono etici e sostenibili perché non sprecano carta e plastica. I pagamenti avvengono in pochi secondi scaricando l’app gratuita e procedendo al saldo lanciandola da smartphone al momento del saldo. Grazie all’accesso nell’area riservata della piattaforma, la gestione completamente digitale evita ad aziende e Partite IVA di conservare fatture e scontrini. Lato lavoratori, si paga in un’unica transazione, senza aggiungere il resto con un pagamento a parte: chi ha bisogno di pagare con i buoni pasto soltanto una parte dell’acquisto, deve sempre ricordare di farlo presente al personale in cassa.
Dove spenderli e i supermercati convenzionati
I buoni pasto Satispay sono spendibili in oltre 70.000 negozi tra bar, ristoranti, pizzerie e supermercati e 400.000 brand e attività. È fondamentale in tal senso verificare la disponibilità per singolo punto vendita, a seconda della zona in cui si vive o lavora. Si può controllare la lista dei negozi con il filtro buoni pasto attivo per sapere quali attività e supermercati li accettano. Altrimenti, è possibile esplorare una zona precisa: basta cambiare la localizzazione premendo su Cerca negozi o su Posizione attuale in categorie e inserire l’indirizzo che interessa.
Satispay è nel settore dall’ottobre del 2023 e sta cercando di allargare il più possibile la cerchia dei locali convenzionati. Per la pausa pranzo i marchi più diffusi sono Autogrill, Burger King, Miscusi, I Love Poke, Poke House, Kebhouze, Rossopomodoro, Sorbillo, Fratelli la Bufala e Fradiavolo. Non mancano nemmeno alcune farmacie, parafarmacie, tabaccherie, edicole e benzinai. La lista dei supermercati – la più importante per i dipendenti e in costante aggiornamento – al momento include:
- Basko;
- Borello;
- Carrefour Express;
- Coop Lombardia;
- Coop Reno;
- Crai;
- Despar;
- Ekom;
- Il gigante;
- Iper La grande i;
- MD;
- Mercatò;
- Nova Coop;
- PrestoFresco;
- Tigros;
- To.market;
- Unes.
La tassazione, le commissioni, le recensioni
Per quanto riguarda la tassazione, uno dei punti più spinosi quando si tocca la questione buoni pasto, i voucher Satispay sono deducibili al 100% per le aziende e al 75% per le Partite IVA non forfettarie. Per i lavoratori e le lavoratrici sono esentasse: i dipendenti hanno l’esenzione fiscale fino a 8 euro per ticket. Il vantaggio fondamentale per gli esercenti è che non hanno commissioni: i negozianti applicano le stesse commissioni di Satispay Business (0 sotto i 10 euro, 20 centesimi per transazioni pari o superiori) e ricevono l’incasso accreditato sul conto corrente in un giorno lavorativo oppure a fine mese, senza lunghe attese.
L’abbattimento delle commissioni e la presenza nei punti vendita di MD sono elementi che non bastano a promuovere a pieni voti i buoni pasto Satispay. Le critiche dei consumatori si rivolgono a tre punti specifici: i supermercati, l’app e l’assistenza. Sono ancora pochi bar, ristoranti e soprattutto supermarket dove spenderli: gli utenti lamentano la mancanza di catene come Pam, Conad, Lidl e Esselunga, mentre sono presenti soltanto alcuni supermercati di Carrefour e Despar.
Sul fronte user, un bug dell’app a volte non preleva l’importo dal totale dei buoni ma dalla disponibilità, pur non avendo attivato l’opzione Solo disponibilità nelle impostazioni del profilo che dà sempre la precedenza alla disponibilità per tutti i pagamenti. Pure il voto all’assistenza clienti è insufficiente: il servizio di customer care impiega troppo tempo per rispondere e non è possibile parlare con una persona in carne e ossa. In molte circostanze è più semplice mandare un messaggio in chat sui profili ufficiali Facebook e Instagram della società.
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