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La riduzione della Carta del Docente: cosa aspettarsi nel 2024/25 #adessonews


La riduzione della Carta del Docente diventa ormai ufficiale: gli insegnanti di ruolo diranno addio al bonus di 500 euro come lo hanno conosciuto fino a oggi. La Flc Cgil ha confermato questa notizia in un comunicato del 23 settembre, evidenziando le cifre di un taglio che diventerà sempre più significativo negli anni.

In vista dell’incontro con il Ministero dell’Istruzione e del Merito fissato per il prossimo 2 ottobre, il sindacato prepara richieste concrete. Rimane irrisolta anche la questione della Carta del Docente per i precari, che necessitano di formazione costante ma accedono al bonus di 500 euro solo tramite sentenze legali.

La Carta del Docente e la nuova riduzione dell’ importo

Ogni anno, il governo riconosce la Carta del Docente esclusivamente agli insegnanti di ruolo, con l’eccezione normativa del 2023 che l’ha estesa temporaneamente anche ai precari con contratto annuale.

A partire dall’anno scolastico 2024-2025, l’importo della carta subirà un primo taglio di 75 euro, portando il totale a 425 euro. La Flc Cgil spiega che questa riduzione avviene perché il governo ha destinato le risorse a finalità diverse, come stabilito dal DL 36/2022, un provvedimento voluto dal precedente Ministro.

In particolare, 19 milioni di euro per il 2024 e 50 milioni di euro per il 2025 verranno utilizzati per retribuire i docenti impegnati nelle attività di tutoraggio per i percorsi di formazione iniziale.

Implicazioni future della riduzione

Il taglio non si fermerà nel 2024 e nel 2025; dal 2027, l’importo scenderà ulteriormente, portandosi sotto i 400 euro. Secondo il sindacato, altri 40 milioni di euro saranno destinati a finanziare i corsi di formazione per il “docente stabilmente incentivato”, un programma selettivo e premiale per una ristretta minoranza di docenti.

Di conseguenza, i fondi disponibili per la Carta del Docente continueranno a ridursi. Questo strumento ha storicamente consentito agli insegnanti di partecipare a corsi di formazione e di acquistare libri, testi utili per l’aggiornamento professionale, biglietti per musei, cinema e spettacoli dal vivo, oltre a potenziare i propri strumenti digitali attraverso l’acquisto di hardware e software.

Situazione riguardante i precari

Nel 2023, una norma del decreto 69/2023 ha riconosciuto la Carta del Docente ai supplenti fino al 31 agosto, ma solo per l’anno scolastico appena concluso, con oltre 10 milioni di euro stanziati. Recenti sentenze hanno esteso il beneficio anche ai docenti precari con contratto fino al termine delle lezioni, previsto per il 30 giugno.

La sentenza 29961/2023 della Cassazione ha ulteriormente affermato il diritto alla Carta per i precari al 30 giugno. Il comunicato della Flc Cgil sottolinea anche la complessità della situazione per i precari. Molti di loro hanno ottenuto la Carta del Docente grazie a un ricorso, ma non hanno ancora ricevuto alcun beneficio.

La realtà per i precari appare ancora più problematica: nonostante siano coloro che più investono nella formazione per tenersi aggiornati sulle continue novità normative dal Ministero, non ricevono alcun riconoscimento per la Carta del Docente.

Come utilizzare la Carta del Docente

La Carta del Docente permette l’acquisto di:

  • Libri e testi, anche in formato digitale, e riviste utili per l’aggiornamento professionale.
  • Hardware e software.
  • Iscrizioni a corsi di aggiornamento e qualificazione delle competenze, offerti da enti accreditati.
  • Corsi di laurea, laurea magistrale o specialistica, corsi post lauream e master universitari inerenti al profilo professionale.
  • Titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche.
  • Ingressi a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo.
  • Iniziative coerenti con il piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e il Piano nazionale di formazione.

Conclusioni del Sindacato

Il sindacato conclude il comunicato ponendo interrogativi sul reale supporto agli insegnanti: “È così che si promuove il ruolo degli insegnanti e si valorizzano professionalità e formazione, mentre si tagliano drasticamente le risorse a loro disposizione?”

Queste saranno alcune delle richieste che il sindacato presenterà al Ministro dell’Istruzione durante l’incontro programmato per il prossimo 2 ottobre 2024.

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