Intel bussa al governo Usa: per il big dei chip in difficoltà pronti sussidi per 8,5 miliardi di dollari #adessonews

Ultim’ora news 27 ottobre ore 20

Finanziamo strutture per affitti brevi

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Un finanziamento diretto da 8,5 miliardi di dollari a supporto di Intel. È quanto il governo degli Stati Uniti sarebbe pronto a mettere in campo, secondo il Financial Times, per sostenere le attività della società attiva nel campo dei semiconduttori.  Intel sta attraversando un momento di difficoltà e ad agosto 2024 ha annunciato un ampio piano di ristrutturazione, da presentare in versione completa intorno all’inizio di ottobre, che prevede il taglio di 15 mila posti di lavoro e potrebbe bloccare anche il progetto della gigafactory in Germania.  

I finanziamenti del Chips Act

Le trattative tra Intel e il governo, riporta il Financial Times, sarebbero ormai in fase avanzata, anche se non è certo che il sussidio, concesso in base al Chips Act (la legge che regola gli incentivi a favore della produzione di chip statunitense) possa essere finalizzato entro nel 2024. Se la sovvenzione andasse in porto, sarebbe la più alta finora ricevuta da una singola azienda ai sensi del decreto. A settembre Intel ha già ufficializzato un altro pacchetto di aiuti pubblici, da 3 miliardi di euro, ricevuti per lo sviluppo di chip avanzati nel campo della sicurezza nazionale.

I pretendenti di Intel: l’ipotesi Arm

La crisi di Intel, player storico nel mercato dei chip ma penalizzato dall’ascesa di altre società, specializzate nelle unità grafiche per l’intelligenza artificiale, sta attirando diversi pretendenti. Finora, secondo indiscrezioni, l’acquisto di Intel, o di una sua parte, sarebbe stato valutato da Qualcomm, Apollo e – secondo le ultime notizie riportate da Bloomberg – anche Arm. Quest’ultima, leader nelle tecnologie di design dei chip, avrebbe espresso interesse per la divisione di Intel che vende chip per smartphone e pc, non per l’unità che gestisce le fabbriche. Tuttavia, Intel avrebbe risposto che quel ramo d’azienda non è in vendita. 

Il crollo in borsa

Il titolo di Intel ha accusato il colpo quando la società ha reso pubblico il piano di ristrutturazione, passando da circa 30 dollari a meno di 20. Nella mattina del 27 settembre le azioni viaggiano poco sotto i 24 dollari, in calo dello 0,8% nel pre-market di Wall Street, ma nel 2024 il bilancio è comunque di un ribasso di oltre il 30%. E il confronto con l’inizio dell’anno sarebbe ancora più impietoso se il titolo non avesse recuperato circa il 15% negli ultimi giorni, spinto dai rumors sulle possibili operazioni di m&a con Qualcomm e Apollo. Nella prima settimana di settembre, ad esempio, il ribasso da gennaio era di circa il 60%, tale da mettere a rischio il posto di Intel nell’indice Dow Jones. (riproduzione riservata)