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Una babysitter amorevole, una studentessa modello, una mamma che ha ucciso i suoi due bimbi appena dati alla luce e li ha sepolti in giardino della villetta di Vignale di Traversetolo, Parma, dove viveva con i suoi genitori. Non sembrano esserci spiegazioni plausibili per quello di cui è accusata Chiara Petrolini, ma gli investigatori stanno perseguendo una pista: la 21enne sarebbe stata violentata da un amico e non avrebbe mai denunciato.
Come riporta La Repubblica, la violenza sarebbe accaduta due anni fa, poco prima che Chiara restasse incinta la prima volta, e i carabinieri di Parma avrebbero ricostruito l’accaduto grazie ai racconti di un’amica.
Il ragazzo accusato della violenza sarebbe già stato identificato e sarò presto sentito dalle autorità.
La violenza sessuale
Chiara Petrolini non ha mai parlato dell’accaduto. E anche se fosse vero, c’è la possibilità che non confermi. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri la violenza sarebbe accaduta dopo una serata tra amici, due anni fa. Ma non sarà possibile denunciare, visto che la denuncia sarebbe dovuta essere presentata entro un anno dall’episodio.
Ha fatto tutto da sola?
Mentre si carca di capire quanto questa violenza, nel caso fosse confermata, possa aver contribuito al comportamento della giovane accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere, un’altra domanda cerca insistentemente risposta: «Chiara ha fatto tutto da sola?».
Visto che davanti al gip si è avvalsa della facoltà di non rispondere, un team di psicologi e criminologi è stato incaricato di definire un profilo della ragazza, mentre gli investigatori hanno acquisito sia i filmati delle farmacie di Traversetolo e dintorni per verificare se abbia mai cercato di comprare farmaci per indurre il parto sia quelli dell’aeroporto, quando è partita con i geniotri a New York. A loro carico pende ancora un’indagine: per chiuderla i carabinieri dovranno escludere la loro complicità nel piano della figlia attraverso l’analisi dei loro cellulari.
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