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diPiera Genta
L’offerta green in città cresce e si differenzia all’insegna della qualità e della creatività. Gli indirizzi, gli chef, i piatti da provare e i negozi e i corsi per provarci a casa
L’idea di sperimentare nel mese di ottobre lo stile alimentare vegano, eliminando ogni componente di origine animale dalla nostra dieta, è la proposta di Veganok (società benefit italiana). Ci sono tanti modi per diventare vegani: si può seguire una politica di un passo alla volta riducendo il consumo di carne e pesce fino ad arrivare a zero, e poi diminuire quello di latte e uova fino ad eliminarli completamente. Oppure si può diventare vegetariani e dopo vegani. Oppure, ancora, si può diventare vegani tutto d’un colpo. Ma perché non provare?
Idem con patate: la carbonara è green
In centro a Torino Idem con patate (via Barbaroux 5), un bistrot di cucina 100% plant based nato tre anni fa da un progetto di vita di Viviana Gennaro propone una interessante selezione di piatti come il burger con la carne Beyond Meat e formaggio vegetale. Il loro piatto più richiesto è la Carbonara Idem con Parepancetta. Etica zero sprechi e filosofia green: niente bottigliette d’acqua in plastica, solo in lattina oppure la possibilità di riempire la propria borraccia; il pane viene servito solo su richiesta del cliente; la carta dei cocktail realizzata con prodotti assolutamente di origine vegetale, frutto di una attenta ricerca.
Soul Kitchen e il plin sostenibile
Per un’esperienza di fine dining, Luca Andrè di Soul Kitchen per il mese vegano consiglia il menu degustazione Tradizione e Innovazione perché «si tratta di una proposta con piatti semplici come i plin, ovviamente vegani, adatta a chi per la prima volta vuole avvicinarsi a questo stile di vita”».
Opera Ingegno e Creatività: un menu tutto legumi
Lo chef Stefano Sforza di Opera Ingegno e Creatività (via Sant’Antonio da Padova 3) fin dal 2020 dedica un menu vegetariano a un solo ingrediente, concetto che nel corso del tempo si è evoluto ed è stato sostituito da una famiglia botanica, adesso è il tempo delle leguminose. Si tratta di sei piatti, dall’antipasto al dolce di cui cinque sono vegani.
Azotea, la fusion è vegetale
Tra le scelte vegane dell’attuale menu Confini dello chef Alexander Robles di Azotea (via Maria Vittoria 49/b) troviamo Bolivia, un antipasto a base di bok choy brasato con frutto della passione e lulo, crumble di noci di macadamia e fava tonka, chuño nero, avocado e algarrobina. Anche tra gli assaggi iniziali trovano spazio le proposte vegane, come i Tacos, farciti con kimchi di verdure di stagione, quindi fermentate secondo una tecnica coreana, e completati con maionese senza uovo allo yuzu e cialda di mais croccante.
La Rei Natura, stellato e green
Michelangelo Mammoliti — due stelle Michelin a La Rei Natura Serralunga d’Alba — propone da oltre dieci anni Erbaceo, un piatto emblema, un carciofo appassito, farcito di pesto di carciofo alla brace, estratto di foglie chiarificate, olio alla menta, bande di gambo di carciofo, alga kombu e giardiniera ’91.
Sostenibili in gastronomia
Nel banco gastronomia di Emporio vegetale, lo spin off della famiglia Chiodi Latini in IperBiobottega (corso Regina Margherita 440) e presso il Pastificio Bolognese (via San Secondo 69) si trova una linea di pasta ripiena dedicata: una sfoglia priva di uovo con ripieno vegano che cambia in base alle stagioni. «Abbiamo usato una miscela di farine chiarissime con un contenuto proteico superiore al 12% così da sopperire alla mancanza totale di uova — spiegano dal Pastificio Bolognese —. Il risultato è una sfoglia chiarissima e croccante con una tenuta di cottura perfetta».
Un corso per iniziare
Per chi si vuole avvicinare alla cucina vegana, La Palestra del Cibo (corso Regina Margherita 151) ha in programma per ottobre un corso di cucina vegetariana e vegana. Certificati vegani possono essere i vini in accompagnamento.
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