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Il 2025 porterà importanti novità per le pensioni. Quota 41, anche nella versione light, non sarà applicata per i costi troppo elevati. Invece, dovrebbero essere prorogati Quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni d’età), Opzione Donna e Ape Sociale. Confermate anche le restrizioni introdotte lo scorso anno, come il calcolo contributivo per Quota 103 e il tetto dell’assegno fino ai 67 anni, che hanno già ridotto domande e spese. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Le novità
In sostanza la legge di Bilancio 2025 non dovrebbe introdurre nuove concessioni sulla flessibilità pensionistica. Anzi, il governo prevede di allungare l’età lavorativa, come indicato nel Piano strutturale di bilancio inviato a Bruxelles. Per i dipendenti pubblici sarà superato l’obbligo di pensionamento a 67 anni, permettendo loro di restare al lavoro su base volontaria, mentre per i privati sono allo studio incentivi per rimanere nel mercato del lavoro.
Previdenza integrativa
La ministra del Lavoro, Marina Calderone, propone di introdurre un nuovo semestre di silenzio-assenso, durante il quale il Trattamento di fine rapporto (Tfr) sarebbe trasferito automaticamente nei fondi pensione di categoria, salvo esplicita opposizione da parte del lavoratore entro sei mesi. Inoltre il Piano strutturale di bilancio (Psb) conferma che la partecipazione ai fondi pensione sarà volontaria. I lavoratori che vi aderiranno potranno utilizzare il capitale accumulato per raggiungere la soglia richiesta per accedere alla pensione anticipata a 64 anni, equivalente a un importo di almeno 2,8 volte l’assegno sociale (circa 1.500 euro mensili).
Trattamento fiscale dei fondi pensione
Si sta valutando anche la possibilità di rivedere il trattamento fiscale dei fondi pensione, ma ciò dipenderà dalle risorse disponibili. Il governo sta cercando i fondi necessari, considerando che la manovra 2025 dovrà coprire almeno 25 miliardi di euro. Nel frattempo Forza Italia punta a un aumento delle pensioni minime, una delle promesse principali del partito. L’obiettivo è innalzare le pensioni minime a 1.000 euro al mese per tutti i pensionati, in linea con l’impegno assunto da Silvio Berlusconi. Questo intervento, che Forza Italia ritiene fondamentale per aiutare i pensionati a basso reddito, potrebbe essere inserito nella prossima legge di Bilancio, compatibilmente con le risorse economiche disponibili.
La rivalutazione dell’assegno sociale
Inoltre, l’incremento dell’assegno sociale, previsto per il 2025, influenzerà significativamente le condizioni di accesso alla pensione anticipata. L’assegno sociale subirà una rivalutazione dell’1,6%, portando l’importo mensile da circa 535 euro a circa 543 euro. Questo cambiamento comporterà che, per accedere alla pensione anticipata, sarà necessario raggiungere una pensione minima di almeno 1.629 euro mensili, un aumento rispetto ai 1.603 euro richiesti nel 2024.
Questa rivalutazione, sebbene positiva per chi percepisce l’assegno sociale, rende i requisiti per la pensione anticipata più stringenti rispetto all’anno precedente, creando ulteriori sfide per coloro che aspirano a un pensionamento anticipato.
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