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L’Assegno di Inclusione da un mese all’altro può cambiare importo. Nonostante la misura sia fissa, nel senso che dura 18 mesi e chi la prende da gennaio dovrebbe prendere la stessa identica cifra, non sempre ciò accade. Perché la misura prevede che la famiglia interessata sia in possesso dei requisiti specifici sia alla data di presentazione della domanda e di prima liquidazione, che nei mesi di fruizione del beneficio.
E per come è stata impostata la misura, non è difficile trovarsi con un sussidio ridotto di colpo da un mese all’altro.
A dire il vero può succedere anche il contrario, cioè che il sussidio cresca, ma in questo caso se non è il diretto interessato a presentare domanda, l’aumento è una chimera. Mentre nel caso contrario di cui parliamo oggi, cioè dei tagli, tutto avviene in automatico.
Assegno di Inclusione, ecco le regole e i limiti
L’Assegno di Inclusione è una misura su cui da gennaio molte famiglie vicine alla soglia della povertà contano come fonte di sostentamento. Il sussidio che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza a partire dal primo gennaio 2024 riguarda però solo determinati componenti del nucleo familiare. Infatti la misura riguarda soggetti oltre i 60 anni di età o sotto i 18 anni. Oppure riguarda soggetti che sono stati presi in carico dai servizi sociali comunali, invalidi o che hanno carichi di cura magari sui figli molto piccoli.
In pratica si parla dei cosiddetti soggetti fragili, che non potendo lavorare devono rientrare nel sussidio. Al contrario soggetti che hanno una età compresa tra i 18 ed i 59 anni, senza alcuna problematica tra quelle prima citate, essendo occupabili non hanno la possibilità di prendere il sussidio. Ed è proprio da questa differenza di platea che sorge un problema non secondario. E può capitare che per l’Assegno di Inclusione, dall’INPS 75 euro in meno di sussidio a ottobre proprio per via di questo collegamento del sussidio stesso a determinate categorie di soggetti.
Assegno di Inclusione, dall’INPS 75 euro in meno di sussidio a ottobre e non si può fare niente
In alcuni casi le famiglie possono perdere una parte del sussidio al verificarsi di un determinato evento. Uno di questi è il passaggio di un soggetto da minorenne a maggiorenne. Prendiamo il caso di una famiglia composta da padre di 61 anni, madre di 48 anni e figlio che il 30 settembre ha compiuto 18 anni.
Si tratta di un esempio, ma che può dare bene l’idea di cosa accade quando si verifica un determinato evento in un nucleo familiare. QUesta famiglia, ha avuto diritto dal primo gennaio 2024 ad un Assegno di Inclusione da 575 euro al mese. Perché la parte di integrazione al reddito della famiglia parte da una scala di equivalenza uno per il primo beneficiario e si aggiungono per esempio, 0,4 per ogni altro componente over 60 presente nel nucleo, 0,50 per ogni disabile in famiglia, 01,5 per i minorenni fino ai primi due e 0,10 per i minorenni a partire dal terzo e così via dicendo. La famiglia dell’esempio composta da 3 persone aveva solo due di essi dentro l’Assegno di inclusione.
Infatti la madre di 48 anni essendo occupabile non ha diritto al sussidio. E non vale nel calcolo dello stesso per questa famiglia. Quindi il sussidio per loro è stato pari a 575 euro al mese (500 euro moltiplicato per 1,15) ed è stato basato sul padre over 60 e sul figlio minorenne. Un figlio che adesso diventa maggiorenne ed esce fuori dal perimetro dell’ADI. Portando la ricarica di ottobre a scendere da 575 a 500 euro al mese.
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