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Prima della presentazione del suo primo bilancio, Michel Barnier, primo ministro, ha parlato a “La Tribune Dimanche”. Descrive in dettaglio le prossime misure di bilancio, il difficile contesto economico e l’ambizione di ridurre il debito pubblico ed ecologico.
Prevenire una crisi finanziaria
Per Barnier la crisi finanziaria è probabile, ma evitabile se si adottano misure forti. “Con un debito di 3 miliardi di euro e interessi che costano 228,4 miliardi all’anno, è nostro dovere contenere il deficit”, afferma. Di fronte a questa situazione, Barnier sottolinea la sua duplice ambizione: ridurre il debito di bilancio ed ecologico e migliorare concretamente la vita dei francesi. Per lui l’importante è preservare la credibilità della Francia sui mercati.
La prossima manovra finanziaria prevede 60 miliardi di risparmi, di cui 20 miliardi proverranno dall’aumento delle tasse sulle grandi imprese e sui redditi molto alti. Barnier insiste: “Questi aumenti saranno eccezionali e dureranno due anni. Non scoraggeranno gli investimenti, a differenza dell’idea di uno Stato che continua a spendere mentre i cittadini fanno sacrifici. »
La rivalutazione delle prestazioni sociali avverrà alle date previste, ad eccezione delle pensioni di vecchiaia, il cui incremento è posticipato di sei mesi. Questa decisione, anche se criticata, rappresenta per Barnier “uno sforzo ragionevole e condiviso”, pur offrendo ai parlamentari la possibilità di proporre aggiustamenti se riscontrano risparmi equivalenti.
I 40 miliardi di risparmio restano poco chiari, ma Michel Barnier prevede di razionalizzare la spesa pubblica. “Raggrupperemo strutture con missioni simili e semplificheremo il funzionamento dello Stato”, spiega. Le agenzie verranno unificate e i poteri saranno decentrati al livello dei prefetti per dare maggiore flessibilità alla gestione locale. Invita inoltre i ministeri, compresi quelli della difesa, della giustizia e della ricerca, a partecipare allo sforzo di bilancio, preservando gli obiettivi principali delle loro leggi di programmazione.
Ridefinire l’assicurazione contro la disoccupazione e la funzione pubblica
Barnier ha affidato alle parti sociali la rinegoziazione dell’assicurazione contro la disoccupazione, con l’obiettivo di “utilizzare meglio il denaro dei contribuenti e incoraggiare il lavoro”. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, il Primo Ministro rifiuta un approccio generalizzato di riduzione dei posti di lavoro, ma incoraggia i funzionari a gestire e ridistribuire meglio le economie interne. Barnier vuole che ogni amministrazione abbia la libertà di gestire le proprie risorse, in modo simile alle imprese.
Anche se rifiuta l’idea di affidare direttamente le spese agli enti locali, Barnier annuncia un contratto di responsabilità con i comuni, i dipartimenti e le regioni per coinvolgerli nello sforzo di bilancio. Ricorda la sua esperienza di diciassette anni alla guida del dipartimento della Savoia per sottolineare il suo approccio comprensivo ma fermo.
In termini di apprendimento, Barnier ne riconosce il successo, ma sottolinea che gli aiuti devono essere meglio mirati per evitare costosi effetti imprevisti. Per quanto riguarda la riduzione delle tariffe per le imprese, prevede di ridurre alcune misure per generare un risparmio di quattro miliardi di euro, promuovendo al tempo stesso una migliore dinamica salariale.
Lotta alle frodi e riforme in materia di migrazione
Il Primo Ministro vuole rafforzare la lotta contro la frode fiscale e sociale, in particolare mettendo in sicurezza le carte Vitale. Per quanto riguarda l’immigrazione, Barnier sottolinea la necessità di rafforzare l’efficacia delle espulsioni e di negoziare con i paesi di origine affinché accettino il ritorno dei loro connazionali.
Chiede inoltre un migliore controllo delle frontiere europee, menzionando l’uso degli strumenti legislativi già disponibili prima di proporre nuove leggi, in particolare sull’immigrazione. “Proporre nuove leggi richiede tempo, preferisco progressi concreti e immediati”, sintetizza.
In Nuova Caledonia, Barnier ha avviato un dialogo con gli eletti locali per ricostruire un percorso verso la pace. Si conferma il rinvio delle elezioni locali e il congelamento dell’elettorato per almeno un anno. Barnier ha intenzione di andarci lui stesso “al momento opportuno”.
Verso una discussione sulla rappresentanza proporzionale
All’inizio del prossimo anno si discuterà la questione della rappresentanza proporzionale. Barnier resta aperto sul metodo da seguire, ricordando di essere stato egli stesso eletto in passato con il sistema proporzionale.
La prossima settimana Michel Barnier affronterà la sua prima mozione di censura. Dice di essere consapevole che la decisione spetta al Parlamento. “Se la sinistra e il Raggruppamento Nazionale si uniscono per censurarmi, me ne andrò”, ammette pragmaticamente.
Nonostante le sfide politiche e di bilancio, Michel Barnier resta ottimista e determinato a lavorare per soluzioni concrete e tangibili per i francesi, in collaborazione con Emmanuel Macron. “Abbiamo lo stesso orizzonte: che il governo agisca fino al 2027”, conclude.
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