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Immobili
compravendite previste in calo nel 2024 — idealista/news #finsubito prestito immediato


Nel primo semestre del 2024, il mercato immobiliare mostra segnali di ripresa dopo la stagnazione del 2023, quando le transazioni avevano subito una significativa flessione. I ribassi dei tassi da parte della BCE hanno incentivato i potenziali acquirenti a tornare sul mercato con rinnovata fiducia. Anche il mercato dei mutui si mantiene attivo, con una diminuzione dei tassi di riferimento, con una netta preferenza per i prestiti a tasso fisso. Questi sono alcuni dei punti emersi durante la Conferenza Nazionale di Tecnocasa, che ha anche condiviso tendenze e previsioni per i mesi a venire.

Trend attuali e previsioni 2024-2025

Analizzando oltre 110.000 dati in circa 6.000 aree in cui operano più di 2.500 agenzie del gruppo, l’Ufficio Studi di Tecnocasa ha mappato un panorama in cui gli acquirenti si mostrano più determinati e, in particolare, sempre più attenti a temi come il risparmio energetico. Tuttavia, il mercato continua a soffrire per un’offerta limitata e spesso di bassa qualità, dovuta a uno sviluppo edilizio che non riesce a stare al passo con la domanda. Nella prima parte del 2024 si conferma l’interesse per gli investimenti immobiliari, anche se in alcune città si registra una diminuzione, specialmente per gli acquisti destinati agli affitti brevi.

Per il 2024, le previsioni dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa indicano un leggero calo delle compravendite, che si stima si attesteranno intorno a 690.000 scambi,

accompagnato da una crescita dei prezzi compresa tra l’1% e il 3%. I ribassi dei tassi rappresentano un’importante iniezione di fiducia per i potenziali acquirenti, che, considerando anche i canoni di locazione elevati, potrebbero essere incentivati ad acquistare. La sfida, che si traduce in un’opportunità per il mercato immobiliare, consiste nel perseguire la sostenibilità senza trascurare il riequilibrio sociale, in un contesto sempre più incerto e in rapida evoluzione.

Compravendite

Come evidenziato dalla responsabile dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, Fabiana Megliola, e dall’analista Piero Terranova, nel periodo in esame le compravendite residenziali in Italia hanno raggiunto 341.094 unità, registrando un calo del 2,8% rispetto allo stesso semestre del 2023. Nelle città capoluogo, la riduzione dei volumi è stata del 3,8%, mentre nelle altre aree è stata del 2,3%. Si conferma, quindi, un trend più favorevole per queste ultime, dovuto soprattutto a prezzi più accessibili. È importante notare il buon risultato del secondo trimestre del 2024, che ha visto una ripresa delle transazioni con un incremento dell’1,2%, supportato da un maggior dinamismo nelle compravendite finanziate tramite mutuo.

Prezzi

Le grandi città chiudono con un aumento dei prezzi dello 0,9%, eccezion fatta per Palermo, che segna -0,4%. Firenze si distingue con un +3,2%, Milano registra un +1,3% e la capitale chiude con +0,6%. L’hinterland delle grandi città e i capoluoghi di provincia segnano un +1,0%. Bene i comuni di Bari e Palermo. La crescita dei prezzi rallenta nell’hinterland milanese, ma continua ad attrarre acquirenti cittadini. Tra i capoluoghi, Siracusa, Ferrara, La Spezia e L’Aquila mostrano aumenti superiori alla media. Anche le abitazioni di nuova costruzione evidenziano un incremento dell’1,1%. L’interesse per le nuove costruzioni, accentuato durante il lockdown, continua a crescere, supportato dall’attenzione verso le certificazioni energetiche. Tuttavia, molti potenziali acquirenti faticano ad accedere all’acquisto di nuove costruzioni a causa dell’alto costo di realizzazione.

Motivo acquisto

In Italia, la maggior parte delle compravendite riguarda l’abitazione principale, che rappresenta il 74% delle transazioni. Nel primo semestre del 2024 si segnala una buona tenuta del comparto investimenti, che supera il 19% del totale, confermando il record raggiunto un anno fa.

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Anche il segmento delle case vacanza si attesta attorno al 7%, in crescita rispetto al 5,5% del 2019.

A Milano, gli acquisti per investimento raggiungono il 30,5%, evidenziando una presenza consistente di investitori, sebbene in calo rispetto al 39% dell’anno precedente.

Tipologie compravendute

A livello nazionale, il trilocale rimane la tipologia più venduta (34%), seguito dalle soluzioni indipendenti e semindipendenti (21%). A Milano, la situazione è diversa, con i bilocali che dominano (47%) e i trilocali al secondo posto (31%). Si nota anche un incremento degli acquisti di quattro locali, che nel 2024 supera l’8%.

Classe energetica

C’è un crescente interesse per la classe energetica degli immobili. Le compravendite in classi energetiche intermedie (C-D-E) e elevate (A-B) sono in aumento: in Italia si passa dal 20% al 22% per le classi intermedie e dal 6,4% al 7,7% per le classi A e B. A Milano, le compravendite in classi elevate salgono dal 3,7% al 6,2%.

L’età media degli acquirenti in Italia è di 43,8 anni, un dato stabile rispetto all’anno precedente. A Milano, l’età media scende a 41,5 anni, senza significative variazioni rispetto al 2023.

Famiglie e single

La maggior parte degli acquirenti è composta da famiglie (68,5%), mentre i single rappresentano il 31,5% del mercato. Questa percentuale è in calo rispetto al 33,5% del 2023. A Milano, la quota di acquirenti single è più alta (42%), ma anche qui si osserva una contrazione rispetto al 2023, quando superava il 50%.

Flussi abitativi

Un dato interessante riguarda la compravendita della prima casa da parte di residenti in grandi città.

Sempre più frequentemente si registrano spostamenti verso la provincia del comune di residenza o province limitrofe.

Nel 2024, quasi il 25% degli acquirenti di grandi città ha scelto di acquistare nella provincia del comune di residenza, la quota più alta degli ultimi anni. A Milano, questo dato sale al 31%, con una quota significativa di spostamenti verso province limitrofe (15%), con Monza e Pavia tra le preferite. Questa tendenza è influenzata dall’aumento dei prezzi e dalla ricerca di tipologie abitative più adatte, come nuove costruzioni o soluzioni con spazi esterni.

Tempi di vendita

Nel luglio 2024, i tempi di vendita nelle grandi città sono di 105 giorni, lo stesso dato dell’anno precedente. Bologna e Milano restano le città dove si vende più rapidamente, con tempi rispettivi di 68 e 81 giorni, anche se con un aumento di 12 e 13 giorni rispetto a un anno fa. Genova segnala i tempi più lunghi (138 giorni), seguita da Palermo (128 giorni). Nell’hinterland delle metropoli, i tempi di vendita si attestano a 146 giorni, contro i 139 dell’anno precedente. I tempi più brevi si registrano nell’hinterland di Firenze (116 giorni), che migliora di 6 giorni, seguita dall’hinterland milanese con 126 giorni, sostanzialmente invariato. Nei capoluoghi di provincia, chi vende deve considerare mediamente 131 giorni, un leggero incremento rispetto ai 129 giorni dell’anno scorso.

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Sconto medio

Lo sconto medio si attesta all’8%, percentuale stabilizzata negli ultimi tre semestri. Le variazioni variano a seconda delle tipologie immobiliari: gli immobili usati registrano un ribasso maggiore (-8,1%), spesso a causa della necessità di ristrutturazione. Le classi energetiche mostrano sconti che vanno da -4,7% per la classe A a -8,7% per la classe G.

 

Domanda, disponibilità di spesa e offerta

La domanda immobiliare si concentra sul trilocale, che rappresenta il 40,2% delle richieste, seguito dal bilocale (25,5%) e dal quattro locali (22,1%). Il trilocale rimane quindi la tipologia più ricercata. A Milano, il bilocale è il più richiesto (46,6%), unica eccezione tra le grandi città. Anche in questo semestre, la preferenza va verso immobili in buono stato.

La disponibilità di spesa nelle grandi città si concentra nella fascia fino a 119 mila € (25,1%).

Milano e Roma, a causa dei prezzi elevati, mostrano una percentuale più alta nella fascia tra 250 e 349 mila €, entrambe al 24,9%.

Locazioni

I canoni di locazione continuano a crescere: +3,9% per i monolocali, +4,0% per i bilocali e +3,0% per i trilocali. La domanda di locazione rimane forte, ma c’è una significativa carenza di offerta. I canoni aumentano in tutte le grandi città, in particolare a Bari e Roma, dove i proprietari si orientano spesso verso affitti brevi, amplificati dall’attesa per il Giubileo. A Milano, la crescita dei canoni rallenta, ma rimane la città più costosa per gli affitti.

Motivo locazione

Il mercato delle locazioni evidenzia una prevalenza di contratti stipulati da famiglie, coppie e single, che rappresentano quasi il 70%, spesso perché non possono permettersi di acquistare. I lavoratori trasfertisti costituiscono il 26% del mercato, mentre gli studenti sono al 4,6%. A Milano, la maggior parte dei contratti è stipulata da lavoratori trasfertisti (48%), in aumento rispetto al 2023. Gli affitti per scelta abitativa a Milano si attestano tra il 37 e il 38%, con gli studenti al 14%.

Tipologie contrattuali

Cresce la percentuale di contratti transitori, che nel 2024 arriva al 26,2% del totale, mentre i contratti a canone concordato si attestano attorno al 30%. I contratti a canone libero rimangono comunque i più utilizzati, coprendo il 43,6% del mercato.A Milano, la crescita dei contratti a canone concordato è ancora più evidente, superando il 40%, rispetto al 16% del 2019.

Anche a Milano, i contratti a canone libero sono i più diffusi (55%), e per la prima volta si registra un uso di contratti a canone concordato che raggiunge il 4,5%.

 



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