“La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per l’Umbria, stamani 11 ottobre, ha parificato il rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio 2023 con un’unica eccezione di tipo giuridico, rimessa al giudizio della Corte Costituzionale, relativa all’articolo 16 della legge regionale con cui è stata istituita l’ARPA Umbria”: lo ha comunicato la Regione Umbria, precisando che, ad eccezione della parte afferente ad Arpa, il rendiconto della Regione è stato approvato dopo essere passato al vaglio del collegio dei giudici della Corte.
Sulla situazione dell’Arpa, al rilievo sulla gestione del 4 luglio della Procura della Corte dei Conti, la Regione Umbria aveva previsto un accantonamento cautelativo e prudenziale di 14,2 milioni di euro, pari all’importo trasferito dal fondo sanitario regionale all’Arpa.
La Regione ha sottolineato che il rilievo della Corte e la conseguente remissione alla Corte Costituzionale, “è di carattere giuridico rispetto al contenuto di tale norma essendo garantito da parte del bilancio regionale, grazie alla sua solidità ed ai positivi risultati ottenuti, con la costituzione del fondo di accantonamento il rispetto dei principi di prudenza e cautela, l’equilibrio del bilancio regionale e parimenti l’equilibrio del bilancio della sanità regionale”.
LE REAZIONI – In piena campagna elettorale il rilievo sui fondi sanitari impegnati per Arpa dalla Corte dei Conti ha scatenato le opposizioni di centrosinistra che hanno denunciato l’incapacità della presidente Tesei nel gestire le risorse pubbliche.
Molto duro il capogruppo dei 5 Stelle, Thomas de Luca: “Le criticità sollevate dalla sezione regionale della Corte dei Conti, che ha bocciato il bilancio nel capitolo che riguarda i fondi sanitari dati ad Arpa, richiedono un urgente approfondimento nelle prossime ore. Per la prima volta nella storia un bilancio non parificato è stato nuovamente bocciato, anche se parzialmente. Un record che questa destra dovrebbe rivendicare con orgoglio”. Per il consigliere regionale Bori (Pd) la bocciatura del capitolo Arpa è in linea con gli errori rilevati in questi anni nella gestione regionale della Tesei: “Bocciato nella sostanza il suo bilancio e non parificando la parte della Sanità, con tutte le conseguenze pratiche che questo comporterà. C’è un vero e proprio “filo rosso” della brillante Tesei è dunque l’incapacità amministrativa e politica che gli umbri sono stanchi di dover sopportare”.
Sulla polemica entra anche la rivale per le prossime regionali di novembre, ovvero Stefania Proietti, sindaco di Assisi: “Dopo la ‘sospensione’ di luglio da parte della Corte dei Conti, la parziale ‘bocciatura’ di oggi conferma l’approssimazione e la scarsa capacità di governo di questa destra su temi che non sono soltanto contabili, ma riguardano la vita vera delle persone, come la salute e la sanità pubblica”.
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