È morto Nando Macchiavelli, storico giornalista sportivo di Bologna: quella foto con Borg e i tortellini con McEnroe #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Lo sport bolognese piange Nando Macchiavelli, uno dei suoi cantori più storici ed appassionati: aveva 85 anni ed era stato uno dei pionieri dei racconti sportivi della città. Calcio, basket, baseball e soprattutto tennis, la passione di una vita: ha raccontato di tutto, su carta stampata (Tuttosport, Il Giornale) e soprattutto su radio e tv, protagonista di varie realtà dell’etere cittadino. «Ma era soprattutto una persona che sapeva farsi voler bene», raccontano gli amici che lo avevano conosciuto.

Nando Macchiavelli, da Italia 90 ai club cittadini

 I ruoli ricoperti da Macchiavelli sono stati molteplici, anche all’interno di club e organizzazioni. Come al Mondiale di Italia ‘90, quando fu tra gli uffici stampa delle gare bolognesi della manifestazione. 

Ma è stato anche all’interno delle società sportive cittadine: segretario – e poi ufficio stampa ante litteram – nel primo Bologna di Giuseppe Gazzoni quando l’industriale rilevò il club dal Tribunale, anche ufficio stampa della Fortitudo Pallacanestro nell’era Gambini a fine anni 80. Poi fu la voce della Virtus, raccontandone vittorie e trionfi in Italia e all’estero. 

Come quella volta a Tel Aviv, quando l’editore Claudio Simonetti lo mandò a seguire i bianconeri sul campo del Maccabi, facendo il pagamento per poter fare la radiocronaca sull’allora Nettuno Onda Libera: all’arrivo in loco il pagamento non risultava e Macchiavelli la dovette raccontare dall’hotel grazie alla diretta tv che però si interruppe nell’ultimo quarto perché era arrivata l’ora della preghiera e la trasmissione venne interrotta, costringendo l’inviato (Internet non c’era) a lavorare di fantasia. 

Uno dei racconti più gustosi di una carriera che lo vide anche raccontare la promozione in A del Bologna nel 1996 da commentatore su E’ Tv, seguire le trasferte europee di fine anni 90 o avere ospiti rossoblù e non solo – tra i vari, un debuttante in Formula 1 di nome Ayrton Senna – su varie tv locali come Telecentro. 

Ma l’etere cittadino lo ha attraversato tutto, da TeleRadioBologna all’allora Bologna Uno, da 101 a International: fu il primo a portare il video l’allora giovanissimo Gianfranco Civolani, di cui poi fu immancabile braccio – insieme a Sabrina Orlandi – nelle presentazioni dei vari libri.

Come detto, il tennis fu la sua passione primaria, scoperta nel 1956 ai Giardini assistendo con il padre a un Italia-Danimarca di Coppa Davis. Lo giocò anche a discreto livello, mancino tra i non classificati e buon doppista, calcando i campi del Circolo dei Giardini Margherita fin quando fu possibile. 

Poi ne scrisse e lo raccontò: vale sia per l’Atp di Bologna che si giocava al Cierrebi sia per il torneo indoor che si giocava al PalaDozza (allora ancora PalaAzzarita) che portava in città i migliori al mondo. Come Bjorn Borg – c’è una meravigliosa istantanea di loro due insieme – o come l’imberbe John McEnroe, che portò da «Bertino» per risolvere un attacco di fame. 

Lì l’americano fece la conoscenza della tagliatella al ragù e poi si fa portare i tortellini in brodo, abbinando una Coca Cola e anche un bicchiere di latte freddo, facendo inorridire Bertino. Uno dei tanti aneddoti che amava raccontare in occasioni conviviali. Nando Macchiavelli lascia la moglie Maria Grazia e i figli, oltre a un piacevole ricordo in tanti appassionati di sport abituati a sentire la sua voce.

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