Un ragazzo 25enne originario del Mali dopo aver pregato in ginocchio è salito in auto, ma l’esame è durato poco: non aveva controllato che le cinture dei passeggeri fossero regolarmente allacciate
Dopo essere stato bocciato all’esame della patente, per il quale si era messo a pregare in ginocchio davanti alla macchina, ha sferrato un pugno in faccia all’istruttore. Una storia decisamente movimentata quella che arriva da via Zamenhof, a Vicenza, dove intorno alle 19 di ieri, giovedì 10 ottobre, una volante della questura è dovuta intervenire in seguito alla violenta reazione di un 25enne maliano, il quale si è scagliato contro il suo istruttore dopo il mancato superamento dell’esame pratico di scuola guida. In seguito alla vicenda, il ragazzo è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio e lesioni personali.
La preghiera e poi il test
Secondo quanto è stato possibile ricostruire, prima di iniziare l’esame il ragazzo si era tolto le scarpe, prendendosi diversi minuti per pregare inginocchiandosi più volte davanti alla vettura. Una volta salito sull’auto assieme all’istruttore e all’esaminatore, senza curarsi di altri dettagli, il 25enne ha quindi ingranato la marcia ed è partito, nonostante fosse stato invitato più volte a controllare tutte le procedure di preparazione alla guida, e in particolare che le cinture dei passeggeri fossero regolarmente allacciate dato che il display elettronico della vettura aveva segnalato la mancata attuazione dell’adempimento. Nonostante i solleciti ricevuti, il ragazzo ha comunque intrapreso la guida e, come prevedibile, dopo alcuni metri è stato fermato dall’esaminatore in quanto ritenuto non idoneo al superamento dell’esame, non avendo recepito le basilari norme sulla sicurezza stradale.
L’aggressione
A quel punto il giovane ha iniziato a urlare contro il suo istruttore, accusandolo di non averlo informato sui vari processi previsti dall’esame e pretendendo la restituzione dei soldi pagati per il corso, dopo avere precisato che per lui era assolutamente fondamentale conseguire la patente anche per poter svolgere una regolare attività lavorativa. Il maliano ha continuato a urlare, proferendo frasi nella sua lingua di origine e sferrando calci alla vettura, arrivando a togliersi la maglietta e restando così a torso nudo. All’improvviso, ha quindi aperto la portiera posteriore dell’autovettura e ha preso per il braccio l’istruttore: questi ha cercato di divincolarsi, ma è stato comunque colpito al volto con un ceffone in grado di procurargli un taglio di qualche millimetro al labbro. A quel punto i presenti hanno chiamato la polizia, che è rapidamente giunta sul posto e ha trasportato il giovane in questura, dove è stato fotosegnalato e denunciato.
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