Sentenza di primo grado del tribunale sul professionista di 55 anni: la vittima ne aveva 25 all’epoca dei fatti, nel 2019
Condannato a quattro anni e mezzo per violenza sessuale dopo aver abusato di una paziente che aveva sottoposto ad una seduta di ipnosi. Lui è uno psicologo di 55 anni, originario di Vibo Valentia, ma residente da tempo a Rimini, la città in cui sono avvenuti i fatti. Nel pomeriggio di venerdì 11 ottobre è stata pronunciata la sentenza in primo grado dal Tribunale della città. La vittima degli abusi è una trentenne, 25enne all’epoca dei fatti, che aveva denunciato il professionista, accusandolo di aver abusato di lei alla fine del 2019. Violenze che sono avvenute dunque nel suo studio, in due distinte occasioni, come appurato dagli inquirenti. Il pm Davide Ercolani aveva chiesto una condanna a 7 anni e 9 mesi di reclusione.
Lui si era difeso: «Lei consenziente»
Nella denuncia la giovane aveva raccontato di essere stata sottoposta a sedute di ipnosi e che lo psicologo aveva indotto con tecniche di digitopressione e iperventilazione prima di abusarla. Un racconto, quello della vittima, ricco di dettagli che non vale la pena riportare: certo è che gli abusi sono stati ripetuti e le violenze sono andate ben oltre i già pur gravi palpeggiamenti. Lui si era difeso spiegando che la giovane era consenziente. «I rapporti sessuali ci sono stati – si è difeso – ma non stavo lavorando in quel momento. Lei era consapevole e convinta di quello che stava facendo». Non essendoci referti medici in grado di poter essere inquadrati dalla Procura come fonte di prova delle violenze, come talvolta avviene, ma due versioni contrapposte sui fatti, le indagini sono state lunghe e complesse tanto che si è arrivati al verdetto a cinque anni dall’accaduto.
La perizia psichiatrica
Il pm Ercolani aveva incaricato il professor Renato Ariatti, dell’Università di Bologna, di eseguire una perizia psichiatrica sull’allora venticinquenne. La giovane è stata visitata e il consulente nominato dalla Procura non ha avuto dubbi. Nella sua relazione ha spiegato che la paziente del 55enne non era consenziente ma in stato di ipnosi e che la sua versione era veritiera. Aveva dunque subito gli abusi in uno stato di inferiorità psichica che aveva l’aveva resa vulnerabile. Oltre alla condanna a 4 anni e mezzo, il Tribunale ha disposto il pagamento di 28mila euro alle parti lese oltre alle spese processuali. La giovane è stata difesa dall’avvocato Rita Nanetti del foro di Bologna.
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