PADOVA – Da martedì scatterà in tutta la Regione la riaccensione dei termosifoni e delle caldaie. Ma quanto sono davvero sicuri gli impianti che ci tengono caldi durante i mesi invernali? Questo è il tema che ha dominato la “Giornata dell’Impiantista,” evento organizzato da Cna per fare il punto sulla sicurezza, l’efficienza e le nuove tecnologie nel settore termico.
Con circa 450mila impianti presenti nella sola provincia della città del Santo, secondo i dati di Cna Padova e Rovigo, emerge che il 10% di questi, ovvero 46mila caldaie, sono di vecchia generazione. Il che rende la loro manutenzione non solo necessaria, ma fondamentale, perché è proprio durante queste operazioni che i tecnici possono rilevare eventuali pericoli per la sicurezza.
I controlli
In particolare, tra il 2020 e il 2022 un’indagine della società “in house” Padova Attiva ha evidenziato che su 493 ispezioni effettuate, ben 181 impianti non erano idonei, con oltre l’11% di queste ispezioni che hanno rivelato problemi potenzialmente pericolosi per chi utilizza questi impianti.
Gli esperti consigliano quindi di prendere seriamente in considerazione la riqualificazione energetica degli impianti, migliorando l’efficienza per affrontare al meglio l’imminente inverno. Tuttavia, anche in questo ambito le notizie non sono delle migliori: le agevolazioni per la ristrutturazione degli impianti subiranno un drastico taglio a partire dal 2025, passando dal 50% attuale al 36% e arrivando addirittura al 30% entro il 2033, con una riduzione del tetto di spesa massimo da 96mila a 48mila euro.
Durante la Giornata dell’Impiantista, si è discusso anche di soluzioni innovative come l’integrazione di sistemi fotovoltaici e pompe di calore per ottimizzare l’autoconsumo e migliorare l’efficienza energetica. Inoltre, è stato approfondito il tema dell’evoluzione dei fluidi refrigeranti, in particolare i gas naturali, e si è parlato delle normative relative agli impianti a biomassa.
Il problema
«In un contesto in cui il Paese si è impegnato in sede europea in una revisione del proprio patrimonio edilizio attraverso l’approvazione della direttiva Casa Green dell’Ue – spiega Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo – una riduzione così significativa del sistema degli incentivi per le riqualificazioni edilizie è per lo meno incoerente con gli obiettivi che il Paese si è dato. Non solo: ancora una volta il sistema delle nostre imprese si trovano a soffrire di una profonda incertezza a proposito del proprio futuro. Ancora una volta, infatti, a distanza da pochi mesi dalla fine di un sistema di incentivi che è stato storicamente un supporto strategico per l’edilizia nulla di certo è dato conoscere delle scelte del Paese. Un danno per l’edilizia del territorio, che è un volano formidabile per l’economia, ma anche e soprattutto per i cittadini e per la qualità di un patrimonio immobiliare che, ancora in larga parte, ha bisogno di interventi».
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