Il tribunale di Genova ha sospeso ieri, sabato 12 ottobre, il fermo amministrativo alla Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere.
L’imbarcazione, che era bloccata a Genova da fine settembre, tornerà presto in mare per salvare vite umane.
Il fermo della nave a Genova: cos’era successo
Il fermo era arrivato dopo lo sbarco della nave a Genova con più di 200 migranti lo scorso 23 settembre. All’equipaggio erano state constatate due violazioni: la prima, quella di non aver rispettato le istruzioni della Guardia Costiera libica, la seconda emersa in seguito a un’ispezione che ha rilevato otto carenze tecniche.
“Il primo provvedimento – aveva spiegato Msf – previsto dal decreto Piantedosi, prevede un fermo di 60 giorni e si basa sulle ricorrenti accuse di non aver rispettato le istruzioni della Guardia Costiera libica durante il salvataggio di persone in difficoltà in mare. Il secondo ordine di fermo ha fatto seguito a un’ispezione del Controllo dello Stato di approdo (Psc) sulla nave, che ha rilevato 8 carenze tecniche”. In totale, è la quarta volta che la nave subisce un fermo: “Solo per aver adempiuto all’obbligo legale di salvare vite in mare, e queste misure dimostrano chiaramente che le autorità vogliono impedire che la Geo Barents torni in mare” ribadisce Medici Senza Frontiere.
L’annuncio del ricorso
Pochi giorni dopo, Msf aveva annunciato di voler fare ricorso contro il blocco della nave a Genova: “Siamo determinati a tornare in mare al più presto per colmare il vuoto lasciato dall’Italia e dall’Europa. Il decreto Piantedosi causa solo più morti in mare” avev dichiarato Juan Matias Gil, capomissione di Msf per la ricerca e il soccorso in mare”.
Ieri, infine, la decisione del tribunale di Genova di sospendere il fermo amministrativo.
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