Il dato più curioso è stata
l’assenza di locandine affisse in città e davanti al teatro
Selinus di Castelvetrano ma, a parte questo particolare, il film
‘Iddu’ di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia su Matteo Messina
Denaro ha portato in sala tanti concittadini del boss che oggi
hanno scelto di guardarlo nella propria città. Le tre uniche
proiezioni organizzate dal Comune dopo il no di Salvatore
Vaccarino a programmare il film nel suo cinema Marconi (l’unico
in città), hanno fatto riempire il teatro Selinus trasformato
per l’occasione in sala cinematografica.
I biglietti venduti sui tre turni sono stati 480 e, già a
partire dalle ore 16, la platea del teatro s’è riempita di
cittadini. Pochi i giovani in sala, tanti docenti e gente
comune. Ad assistere alla prima proiezione anche l’assessore
comunale Rosalia Ventimiglia: “confesso che non mi è piaciuto –
dice – perché, in parte, mitizza la figura di Matteo Messina
Denaro. Un dato è però certo, cioè quello che il latitante ha
fatto una vita orribile. Farlo vedere agli studenti? Sì, ma solo
dopo avergli fatto conoscere la storia del rapporto epistolare
tra Messina Denaro e Antonio Vaccarino”.
Nel secondo turno di proiezione è arrivato anche il vice
prefetto di Trapani Luciano Zanta Platamone e per l’ultima
proiezione è atteso il deputato regionale Antonello Cracolici,
presidente della commissione regionale antimafia. “Quello di
oggi deve essere un momento di rottura col passato – ha detto il
sindaco Giovanni Lentini presente in teatro – confrontiamoci con
questa vicenda e mettiamo un punto per andare avanti.
Naturalmente la figura di Matteo Messina Denaro non va
mitizzata, anzi va rimossa dal ricordo della nostra città”.
Il 10 ottobre scorso, giorno d’uscita del film nelle sale
italiane, Salvatore Vaccarino ha fatto proiettare nel suo cinema
(a poche decine di metri dal teatro Selinus) il docufilm
“Falcone e Borsellino, il fuoco della memoria”, ma in sala
c’erano soltanto 70 persone. Il film ‘Iddu’ dal 24 ottobre sarà
in programma al cineteatro Olimpia di Campobello di Mazara,
paese dove il boss mafioso ha trascorso l’ultimo periodo della
sua latitanza.
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