“Leggo fake news sulla tassa di soggiorno. Nessuno vuole aumentare le tasse ma vogliamo che sia una tassa di scopo, con soldi da spendere sul turismo. Perché la viabilità, la sicurezza, il decoro urbano e la mobilità servono al turismo”. Così la ministra del Turismo Daniela Santanchè all’assemblea di Anci Lombardia. “C’è un’interlocuzione con Anci e le associazioni di categoria – ha aggiunto -. Il governo Meloni non è abituato a fare le cose senza ascoltare chi lavora tutti i giorni e i sindaci che sono fondamentali”.
Secondo la ministra “ormai tutta l’Italia è turistica. Oggi sono meno di 1000 i Comuni che possono applicare la tassa di soggiorno”, ma “si può estendere su base volontaria” perché “non posso obbligare un sindaco a mettere la tassa di soggiorno ma posso far sì che il sindaco si decida e aumenti la tassa di soggiorno” o comunque si può lavorare per farla arrivare “in tutti i Comuni d’Italia”. E deve essere una tassa “assolutamente proporzionata”.
“Se un turista viene in Italia e dorme in un albergo spendendo 1500 euro a notte – ha spiegato – è sacrosanto che possa pagare di più rispetto a chi va a dormire in un albergo che costa 5 euro a notte. Non per punirlo. Io ho rispetto della ricchezza e di chi spende i soldi sul territorio. Ma su un budget di vacanza di una famiglia impatta poco la tassa di soggiorno di 8 o 10 euro se spendono 1500 euro a notte. Impatta molto se spendono 100 euro a notte”. E poi “mi piacerebbe che passasse anche un concetto – ha concluso Santanchè – abbiamo bisogno di far restare più tempo i turisti” e quindi “più stai meno paghi. Dopo un certo numero di notti non farei più pagare la tassa di soggiorno per incentivare a stare di più. Ne stiamo discutendo e spero che potremo approfittare della legge di bilancio”.
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