ROMA – «Sono orgoglioso del lavoro che la mia Giunta sta facendo per sostenere l’agricoltura nel Lazio e per questo ringrazio in particolare l’assessore Giancarlo Righini: 88 milioni di euro per 5 bandi nell’ambito del CSR 2023-2027 significa rispondere ai bisogni dei territori, grazie a una seria pianificazione strategica. Alla base di tutto questo lavoro c’è stato l’ascolto e un dialogo serrato con le categorie. Spesso, nel passato, i bandi regionali presentavano una serie di criticità, a partire dalla burocrazia paralizzante. Questi si caratterizzano, invece, per una grande attenzione ai giovani, per sviluppare la capacità attrattiva e per promuovere le eccellenze del territorio. Il tutto, in linea con il decreto agricoltura del governo. Questo settore merita spazio e dignità: ecco la strada maestra tracciata oggi e che percorreremo per tutta la nostra legislatura».
Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
COMPLEMENTO SVILUPPO RURALE 2023-2027
Il Complemento di programmazione per lo Sviluppo Rurale della Regione Lazio per il periodo 2023-2027 (CSR) contiene un pacchetto di interventi di politica agraria determinante per migliorare le prestazioni economiche, ambientali e sociali del sistema agroalimentare.
Il CSR Lazio è un documento di programmazione strategica pluriennale, dove sono sintetizzati i risultati di un accurato processo di analisi del contesto, con l’individuazione dei fabbisogni e la selezione delle scelte strategiche.
Il CSR è parte integrante del Piano strategico nazionale 2023-2027 della PAC ed è il risultato di un’ampia consultazione che l’amministrazione regionale ha avuto con i portatori di interesse, avviata nella fase iniziale della programmazione e sistematicamente portata avanti, nell’ambito di tavoli di confronto istituzionali e nelle diverse occasioni di dialogo strutturato con le organizzazioni di rappresentanza e con gli stessi operatori, tramite frequenti incontri pubblici tenuti sull’intero territorio.
Con lo sviluppo rurale la Regione mette in campo una serie di iniziative che mirano a migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale del sistema agroalimentare; assicurare uno sviluppo equilibrato dei territori, con particolare riferimento a quelli caratterizzati da svantaggi naturali e di altra natura; rafforzare la competitività del tessuto produttivo, attraverso agevolazioni per gli investimenti delle imprese; promuovere la conoscenza, l’innovazione, la formazione e il progresso tecnico nei territori rurali.
Nei cinque anni del periodo di programmazione 2023-2027, la Regione Lazio dispone di oltre 600 milioni di euro, suddivisi in 35 interventi, da attivare attraverso bandi pubblici, dove sono contenute tutte le indicazioni operative che consentono ai potenziali beneficiari di comprendere le finalità dell’operazione, i requisiti e le condizioni da soddisfare, le procedure per l’accesso ai finanziamenti pubblici e le tempistiche da rispettare.
Le regole comunitarie consentono di modificare il CSR, alla luce dei risultati conseguiti nella fase di attuazione e degli eventuali cambiamenti nel contesto di riferimento. Per questa ragione, i servizi regionali sono disponibili a valutare contributi, prese di posizione e proposte la cui finalità sia di migliorare il dialogo e contribuire al raggiungimento di risultati all’altezza delle ambizioni.
Il programma strategico per lo sviluppo rurale nella Regione Lazio per il quinquennio 2023-2027 ha una propria individualità e caratterizzazione che sono il risultato di scelte selezionate in modo accurato, tenendo conto dell’esperienza del passato, dell’evoluzione del sistema agroalimentare regionale, dei relativi fabbisogni e delle priorità politiche individuate durante la fase di concertazione tra l’amministrazione ed i portatori di interesse. Le caratteristiche e i relativi stanziamenti sono le seguenti: sensibilità nei confronti dei giovani agricoltori e del ricambio generazionale (63 milioni di euro); spinta verso un modello di produzione agricola sostenibile dal punto di vista ambientale e tale da rispondere al fenomeno del cambiamento climatico (260 milioni di euro dei quali 108 per adottare e mantenere le pratiche ed i metodi di produzione biologica); attenzione a favore delle condizioni di benessere degli animali in allevamento (63 milioni di euro); introduzione di un approccio innovativo alle problematiche del rafforzamento del tessuto socio-economico nelle zone rurali definita iniziativa LEADER (75 milioni); consapevolezza circa la necessità di favorire l’ammodernamento e la competitività delle imprese agricole e di quelle della trasformazione e della commercializzazione, attraverso gli investimenti e l’innovazione (166 milioni di euro).
I bandi pubblici che vengono annunciati oggi sono relativi ai seguenti interventi per un totale di circa 88 milioni di euro:
SRD01 per investimenti strutturali nelle imprese agricole con uno stanziamento di 54 milioni di euro. La misura è rivolta ad imprenditori agricoli e può essere attivata nell’intero territorio regionale. Sono previste aliquote di intervento del 60% elevabili al 65% in zone di montagna e al 75% per giovani agricoltori. I massimali di investimento sono stati elevati sino 900.000 di contributo pubblico (investimento complessivo da 1.2 a 1.5 milioni di euro);
SRD13 per investimenti strutturali nel settore agroindustriale per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli con uno stanziamento di 30 milioni di euro. La misura è rivolta alle imprese agricole e agroindustriali che operano nel campo della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli primari e può essere attivata nell’intero territorio regionale. Sono previsti aliquote di intervento del 50% elevabili al 65% per investimenti energetico. I massimali di investimento sono stati elevati sino 2.5 miloni di euro di contributo pubblico (investimento complessivo fino a 5 milioni di euro);
SRD06 per investimenti nelle aziende agricole per interventi di prevenzione (difesa attiva) da eventi climatici avversi e calamità naturali con uno stanziamento di 2 milioni di euro. La misura è rivolta ad imprenditori agricoli e può essere attivata nell’intero territorio regionale. Sono previsti aliquote di intervento del 80% . I massimali di investimento sono pari a 200.000 di contributo pubblico;
SRG03 per la partecipazione di agricoltori a sistemi di qualità riconosciuta (agricoltura biologica, DOP/IGP, ecc) con uno stanziamento di 994.000 euro. La misura è rivolta ad imprenditori agricoli che aderiscono ed introducono in azienda sistemi di certificazione per prodotti di qualità; E’ previsto un aiuto annuo per un massimo di cinque anni di 3000 euro/produttore;
SRG10 promozione dei prodotti di qualità (agricoltura biologica, DOP/IGP, ecc) con uno stanziamento di 1.8 milioni di euro. La misura è rivolta a soggetti che operano nell’ambito dei vari settori per la promozione dei prodotti (consorzi di tuteli, gruppi di imprese, ecc) che attivano azioni di promozione di prodotti di qualità riconosciuta. E’ prevista una aliquota del 70% di contributo pubblico per un massimale di investimento di 200.000 euro.
Va precisato che nei suddetti bandi delle Misure/Interventi sono introdotti alcuni importanti elementi di semplificazione procedurale che dovrebbero facilitare l’accesso ai vari regimi di aiuto da parte dei vari operatori e, nel contempo, snellire i processi relativi allo svolgimento delle valutazioni di ammissibilità da parte della Regione. L’obiettivo rimane sempre quello di accelerare i tempi istruttori necessari per la definizione delle valutazioni di ammissibilità, ma anche quello di elevare la qualità progettuale e la selezione ed il finanziamento dei progetti migliori, capaci più di altri, di incidere sullo sviluppo del sistema agricolo regionale.
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