di Mauro Giustozzi
Una città a misura di famiglia, capace di essere attrattiva grazie ai servizi ed agli interventi mirati verso i nuclei familiari. Sostegno e promozione della famiglia tramite le attività che si svolgono durante tutto l’anno e fanno del capoluogo un punto di riferimento per l’intero territorio provinciale.
Macerata si appresta a diventare “Comune amico della famiglia”, un network costituito da una rete di comuni che a livello nazionale intendono promuovere politiche per il benessere familiare sulla base del know-how sviluppato dalla Provincia autonoma di Trento.
La giunta è pronta a presentare la domanda per ottenere quello che è una sorta di bollino di qualità, un percorso volontario volto a valorizzare le politiche attuate per il benessere e l’incremento dei livelli di qualità della vita delle famiglie. Il marchio “Comune amico della famiglia” identifica l’amministrazione comunale attenta al target family e viene assegnato dall’Agenzia pubblica per la coesione sociale, quale ente di certificazione. «La famiglia è motore di sviluppo della società – sottolinea l’assessore alla famiglia, Marco Caldarelli – puntare sulla famiglia significa mettere i giovani nelle condizioni di uscire di casa, far crescere il territorio, il welfare e l’economia.
Aderire a questo network significa entrare a far parte di un processo culturale di avvicinamento, di sensibilizzazione e di riorientamento dell’attività delle istituzioni comunali ai bisogni e al benessere delle famiglie. La rete è un moltiplicatore di risorse e di scambi di informazioni esperienze e idee. Consente di conoscere e sperimentare nuove politiche, nuovi modelli organizzativi e di welfare. Nelle Marche solo Ascoli è finora entrata nel circuito e adesso pure Macerata ne entrerà a far parte non appena la nostra domanda sarà vagliata, esaminata ed approvata dall’ente certificatore».
Al fine dell’assegnazione del marchio va presentata formale domanda di certificazione all’Agenzia per la coesione sociale. In una prima fase il Comune ottempera i primi requisiti obbligatori quali ad esempio l’approvazione di un Piano famiglia comunale, la nomina di una Commissione interdisciplinare, il sindaco deve mantenere proprie le competenze in materia di politiche di benessere e deve individuare un dirigente preposto a coordinare il processo.
Successivamente con il documento di impegno il Comune si impegna ad assolvere, nel corso dei successivi anni, ad ulteriori requisiti, quali l’autovalutazione dello stato di attuazione del Piano familiare comunale, il coinvolgimento delle famiglie, l’attivazione di uno sportello famiglia, la stesura di un dossier delle politiche familiari e la redazione di un report sulle politiche familiari.
«Il nostro Comune ha effettuato ed effettua tantissime iniziative e attività a sostegno della famiglia – ribadisce Marco Caldarelli – una trentina, faccio l’esempio dei pomeriggi di quartiere, famiglie a colori, famiglie al centro, estate in quartiere 7×7. Poi c’è la leva tributaria come gli sconti sulla Tari per le famiglie numerose, l’attività svolta sull’edilizia scolastica. Presenteremo in modo più razionale ciò che la città fa per la famiglia. Il marchio “Comune amico della famiglia” è un segno distintivo dell’impegno concreto a favore delle famiglie al fine di garantire lo sviluppo e la diffusione di politiche di benessere familiare».
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