14 comuni nella mappa dei benefici. L’ultima parola a Meloni #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Svanita la “Zes unica”, che prevede particolari agevolazioni fiscali e burocratiche per le imprese sul fronte investimenti e attività di sviluppo, si punta decisi sulla “Zls”. L’obiettivo? Far beneficiare ugualmente di speciali condizioni favorevoli le aziende del Lazio, il cui territorio, al contrario di Abruzzo, Campania e Molise, è rimasto fuori della Zona economica speciale. È una delle missioni principali del governo regionale di centrodestra a guida Rocca per scongiurare delocalizzazioni verso comprensori vicini o peggio ancora il rischio deindustrializzazione, paventato da più parti.

La questione è da mesi al centro del confronto tra forze politiche e associazioni datoriali, industriali e imprenditori, per cercare di perseguire un fine comune: trovare in fretta una soluzione per evitare di perdere terreno sul piano della competitività e dell’attrattività.
Sin dall’alba delle polemiche e del dibattito per l’esclusione della “Zes”, si sono susseguiti appelli di sindacati e organizzazioni di categoria. Poi a ottobre scorso la Camera ha approvato l’ordine del giorno dei deputati Ottaviani, di Frosinone, e Miele, di Latina, entrambi della Lega, per la soluzione alternativa: la Zona logistica semplificata. Subito dopo la Regione, in seguito a una serie di contatti con il ministro Fitto, ha aperto un tavolo di lavoro per individuare le aree da includere nella mappa bis dei benefici. Contestualmente era stato presentato un emendamento per estendere alle “Zls” le procedure semplificate e la fiscalità di vantaggio previste per la “Zes unica”.

Un percorso che ora ha portato la Regione a chiedere ufficialmente l’istituzione della “Zls” per 49 comuni del Lazio. La proposta è contenuta in una delibera di giunta con cui è stato approvato il Piano di sviluppo strategico-aggiornamento 2024″. «Un importante passo per lo sviluppo economico e infrastrutturale» hanno spiegato dalla Pisana. Ora la proposta approderà sul tavolo del ministro per il Sud e la Coesione territoriale e su quello dei colleghi con delega a Infrastrutture e Trasporti e a Economia e Finanze. Per il via libera definitivo è necessario il decreto del premier Meloni: non appena sarà firmato, dunque emesso, la Zona logistica semplificata diventerà realtà.

LE AREE

Per definire la perimetrazione dei territori si è tenuto conto di alcuni parametri: esistenza o meno di aree industriali all’interno del comune, presenza di imprese che maggiormente interagiscono con gli attuali sistemi portuali, livello di internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale comunale, densità di aziende e superfici occupate da insediamenti attivi o dismessi, nell’ottica di consumare meno suolo possibile. Ed ecco che, in base ai limiti di estensione disponibili, 5.709 ettari, sono stati selezionati i centri da inserire nella “Zls”. Per la Ciociaria sono quattordici: Anagni, Cassino, Ceccano, Ceprano, Ferentino, Frosinone, Patrica, Piedimonte San Germano, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Apollinare, San Giorgio a Liri, San Vittore del Lazio e Villa Santa Lucia. Il piano di sviluppo della Zona logistica semplificata prevede l’attivazione delle misure inizialmente nelle zone individuate, per poi poter essere esteso ad altre aree «in relazione agli stessi criteri».

Per le imprese, dunque, si prospetta un’importante occasione: il pacchetto di benefici previsto contempla credito d’imposta, agevolazioni per gli investimenti (previsti incentivi finanziati con risorse regionali), semplificazioni amministrative. In più c’è la possibilità di creare una zona franca doganale interclusa, che consentirebbe ulteriori vantaggi fiscali. «L’istituzione della “Zls” nel Lazio porterà risorse, investimenti e opportunità ai nostri territori» ha commentato il governatore Rocca.