Benevento.  

E’ un troncone di una inchiesta del pm Patrizia Filomena Rosa e dei carabinieri di Montesarchio, contro lo sfruttamento della prostituzione, che è già sfociata in un processo, in corso, a carico di alcune persone. E’ approdato oggi dinanzi al gup Loredana Camerlengo che, così come chiesto dalla Procura, ha spedito a giudizio, il 15 maggio del prossimo anno, un 51enne di Pannarano.

Per lui, difeso dall’avvocato Maria Zollo, le accuse di favoreggiamento della prostituzione e favoreggiamento personale. E’ stato chiamato in causa come proprietario e locatore di un appartamento a Tufara Valle nel quale si sarebbe svolta l’attività di meretricio: Secondo gli inquirenti, avrebbe riscosso l’affitto ed avrebbe eseguito i lavori di manutenzione dell’impianto di videosorveglianza attraverso il quale i clienti sarebbero stati monitorati dalla ‘centralinista’. Si tratta di una delle quattro donne di nazionalità cinesi che nel 2023 erano state arrestate al pari di altre due persone di Telese Terme.

Due delle straniere sono ritenute le organizzatrici di una presunta associazione per delinquere; una di loro avrebbe deciso dove aprire (e chiudere) le case di appuntamento – Tufara, Telese, in provincia di Napoli e Salerno, a Sassari e a Corigliano Calabro-, avrebbe inserito i link su una bacheca di incontri on line e si sarebbe occupata di determinare le tariffe delle prestazioni sessuali (da 30 a 80 euro), che l’altra avrebbe comunicato, come centralinista, ai clienti, e la percentuale da corrispondere alle prostitute.

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