Brescia, è in libreria la storia dei Bettoni di Marco Bencivenga #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Il professor Giovanni Bazoli (presidente emerito di Banca Intesa) l’ha definito “un’opera letteraria di rilevanza nazionale”. Il critico Alberto Comuzzi ne ha auspicato la trasformazione in una fiction televisiva (“La Rai o Mediaset troverebbero un terreno fertile su cui lavorare”). Il senatore Paolo Corsini (docente di storia ed ex sindaco di Brescia) presentandolo a Librixia ha parlato di “un’epopea familiare inserita nelle più ampie vicende dell’Italia intera”, tanto da rivolgere all’autore Marco Bencivenga il suo “benvenuto nella comunità degli studiosi di storia”.

“Un solco profondo – Nei frutti la storia della famiglia Bettoni”, il libro edito dalla Compagnia della Stampa – Massetti Rodella Editore, dopo la presentazione ufficiale alla Fiera del libro, è finalmente arrivato nelle librerie di città e provincia (fra le altre, Ferrata, Serra Tarantola, La Fenice, Librelma, Punto Einaudi, la Libreria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di via Trieste e la Libreria Vantiniana di Rovato).

Frutto di un appassionato lavoro di ricerca fra Archivio di Stato e registri parrocchiali e della raccolta di preziose testimonianze orali, il libro ricostruisce le appassionanti vicende del casato Bettoni, originario di Vigolo, paese di malgari affacciato sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo. Da lì, lungo le antiche rotte della transumanza, il capostipite Giovanni Maria Bettoni scende nella pianura bresciana con una mandria di Brune Alpine, vacche di montagna che producono carne e latte di alta qualità.

È l’inizio di un’avventura straordinaria, che lungo tre secoli – dal Settecento ai giorni nostri – renderà i Bettoni protagonisti di primissimo piano in campo agricolo e zootecnico. Ma non solo.

“La famiglia Bettoni rappresenta per molteplici aspetti i valori lombardi: sobrietà, concretezza, generosità e laboriosità”, scrive nella prefazione del libro il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sottolineando “l’abitudine alla fatica di chi è figlio della nostra terra e ha sempre lottato per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

“Raccontata in modo suggestivo da Marco Bencivenga, la storia dei Bettoni dimostra che nessuno di noi è un’isola: siamo tutti connessi attraverso ciò che abbiamo costruito”, aggiunge da parte sua Giovanni Bazoli.

La prima forma di Grana Padano prodotta dai Bettoni nel caseificio di proprietà alla cascina Pieve Fiamena di Scandolara Ripa d’Oglio, foto da ufficio stampa Un solco profondo

Nella tavola genealogica ricostruita da Bencivenga i Bettoni censiti sono oltre duecento: il più conosciuto è Francesco Giovan Maria, detto Franco, già presidente di Brebemi e della Camera di Commercio di Brescia; vicepresidente nazionale di Confagricoltura, amministratore delegato della Fiera di Brescia, consigliere di amministrazione del Banco di Brescia e dell’Aeroporto Valerio Catullo e – per aver favorito i rapporti fra Italia e Cina – Cittadino Onorario di Shenzen.

Ma se Franco Bettoni è il frontman – con un passato da calciatore nella fila della Cremonese, raccontato in uno dei capitoli più divertenti del libro – non meno significative sono le figure di quattro donne: Apollonia Piovanelli, mamma e nonna di tutti i Bettoni moderni; suor Franca, missionaria Paolina in Sudamerica; Luisa, fotografa di successo, e Marianna, ginecologa di Medecine sans Frontières.

Raccontata con dovizia di particolari da Marco Bencivenga – giornalista professionista, già direttore responsabile del quotidiano La Provincia di Cremona, caporedattore di Bresciaoggi ed editorialista di Rai Storia – la storia dei Bettoni accende un faro anche sullo “zio Domenico”, bersagliere durante la guerra d’Africa, prima di essere deportato in Gran Bretagna; sul nonno Gianmaria, autentico pioniere dell’agricoltura moderna; su Battista, il “residùr” della fraterna scomparso a soli 52 anni in un tragico incidente stradale; sullo zio Francesco Pietro, inventore del trampolo per l’emasculazione del mais da seme ancor oggi in uso in tutto il mondo, e sullo zio Giacomo, l’unico contemporaneo fra gli otto figli di Apollonia e Gianmaria.

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Il matrimonio del 27 novembre 1943 a Berlingo fra Maria Bettoni (al centro, con la pelliccia, acquistata dal padre vendendo una manzetta) e Cesare Orizio. All’esterno i genitori della sposa: Apollonia Piovanelli (a sinistra) e Gianmaria Bettoni, foto da ufficio stampa Un solco profondo

“Non c’è settore del comparto primario in cui i Bettoni non abbiano lasciato il segno, percorrendo nuove strade e inseguendo nuovi modelli di sviluppo, per dimostrare che si può fare agricoltura senza danneggiare il pianeta, si possono produrre carne e latte di qualità rispettando il benessere animale e si possono coniugare redditività e sostenibilità in una visione etica e responsabile dell’economia”, scrive Bencivenga nelle 268 pagine del libro, splendidamente illustrate da oltre 250 fotografie d’epoca, a colori e in bianco e nero.

L’indice dei nomi censisce ben 602 protagonisti della storia, da Silvio Berlusconi a Pelé, passando per Mino Martinazzoli, Carlo Cottarelli, Giovanni Marcora, Domenico Luzzara, Eddy Merckx e Benito Mussolini. L’introduzione storica è del professor Angelo Baronio, docente di Storia medievale dell’Università Cattolica di Piacenza e coordinatore scientifico della Fondazione Dominato Leonense.