L’associazione Aerei Perduti Polesine in collaborazione con il Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po, con l’Historical Aircraft Group e con il patrocinio del comune di Porto Tolle, ha organizzato per sabato 19 e domenica 20 ottobre una due giorni dedicati alla memoria del polesano Achille Siviero detto “Cicolani” che nel 1944 portò in salvo l’equipaggio del bombardiere B24, sistemando i militari sulla sua imbarcazione, rimanendo per oltre 14 ore in mare aperto per traghettarli al sicuro verso le forze alleate.
Uno sforzo che gli costò diversi giorni di ospedale presso l’Ottava Armata e che sancì l’inizio di una stretta collaborazione del Cicolani con il comando. A 80 anni dall’evento, verrà celebrato il ricordo dell’equipaggio del bombardiere americano atterrato nello scanno “Canarin” nell’ottobre del ’44 con l’aiuto ricevuto dalla gente nel delta del Po. Il 20 ottobre 1944, dall’aeroporto di Stornara (Foggia), decolla il B-24 “Jenny Ann” del 456th Bomber Group, 15th Air Force USAAF per una missione di bombardamento dell’aeroporto di Bad Aibling (Germania). Uno ad uno, i motori del bombardiere americano entrano in avaria.
Sulla via del ritorno l’equipaggio si trova costretto ad effettuare, su un estremo e sottile lembo sabbioso del delta del Po, un atterraggio di emergenza, approssimativamente in coincidenza dello “Scanno Canarin”. Nel precipitare degli eventi, sotto la pressione delle decisioni necessarie per salvarsi da una cattura imminente da parte delle truppe tedesche lì dislocate, nella speranza di trovare aiuto da parte della popolazione locale e dei partigiani, i dieci aviatori si separano in tre gruppi. Di questi, due sono catturati: sei dei dieci aviatori vengono trasferiti nei campi di prigionia tedeschi.
Torneranno in America solamente a fine guerra. I quattro del gruppo restante eluderanno la cattura e avranno un destino diverso. Nascondendosi tra la fitta vegetazione, i quattro aviatori eludono la cattura e incrociano il loro destino con quello di alcuni abitanti locali, Giovanni Siviero di Scardovari e i fratelli Mantovani di Goro. Costoro, a rischio della propria vita, li soccorrono e nascondono nei pressi del casone da pesca di proprietà dei Mantovani, denominato “Capanna Pancirli” sito nella sacca di Battonera, oggi conglobata nella Sacca di Scardovari. Il 2 novembre 1944 viene organizzata una furtiva missione per riportarli oltre la linea del fronte, in territorio liberato.
In particolare, è “Cicolani” a tentare l’impossibile: caricati gli aviatori su una piccola barca da valle affronta il mare aperto per condurli dalla Sacca di Scardovari fino a Cesenatico. Dopo una notte terribile, tempestosa, in cui “Cicolani” remerà per 14 ore, approdano alla costa romagnola. I quattro aviatori sono salvi. Nel dopoguerra il famoso regista Roberto Rossellini diresse il film “Paisà”, un documento sorprendente del neorealismo italiano nel quale viene raccontata la guerra con lo sguardo disilluso e doloroso di chi l’ha vista giungere, permanere e passare, lasciando nell’animo umano il graffio profondo della brutalità.
Scelse proprio Cicolani tra i protagonisti del sesto episodio intitolato “Porto Tolle”. Il navigatore del B-24 “Jenny Ann” vide il film in America e riconobbe immediatamente il suo salvatore e ottenne dal Congresso degli Stati Uniti di insignire Giovanni Achille Siviero “Cicolani” e i fratelli Mantovani di una Menzione in Onore per il coraggio e il sacrificio dimostrati. In Italia non giunse mai la notizia. Sabato 19, alle 16 nella sala della Musica di Cà Tiepolo, si terrà una videoconferenza con i parenti degli aviatori americani aiutati da Cicolani di Scardovari e da Francesco e Sergio Mantovani di Goro (FE). Sarà presente in sala anche Christine Houghton, figlia di uno di essi. Domenica 20, alle ore 10,00 a Tolle, verrà reso omaggio al memoriale dell’equipaggio del bombardiere “Jenny Ann” mentre alle ore 11,00 a Scardovari verrà celebrata la Santa Messa presso la chiesa parrocchiale. Sempre a Scardovari, alle ore 11,00, omaggio al cippo ricordo di Giovanni Achille Siviero detto “Cicolani”, inaugurato nel luglio del 2020, frutto di importanti ricerche da parte dell’associazione Aerei Perduti del Polesine.
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