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Voleva strangolare il fratello a Ghilarza, patteggia tre anni e mezzo La Nuova Sardegna #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Ghilarza Aveva tentato di strangolare il fratello, ora patteggia tre anni e mezzo. Dopo aver già scontato i primi sei mesi in custodia cautelare in carcere, potrà finire di saldare il suo debito con la giustizia attraverso l’affidamento in prova. La sentenza della giudice per le udienze preliminari Federica Fulgheri chiude il caso processuale nato dopo l’arresto del trentenne Eugenio Meliciuc, cittadino di origine moldava, che vive a Ghilarza da diverso tempo e che si era messo nei guai lo scorso mese di aprile. Tra le mura domestiche era nato un diverbio tra lui e il fratello di 36 anni, ma dalle parole si era passati all’aggressione fisica e così, dopo aver discusso animatamente, aveva preso per il collo il fratello maggiore. Quest’ultimo era riuscito a liberarsi e a chiamare i carabinieri, prima di essere nuovamente aggredito. I militari erano però arrivati in tempo a separare i due, ma non a far calmare Eugenio Meliciuc che si era scagliato anche contro di loro. Per fermarlo gli uomini dell’Arma avevano dovuto usare il taser, la pistola che rilascia delle scariche elettriche per rendere inoffensiva la persona che sta compiendo aggressioni. Il motivo della lite non era del tutto chiaro, fatto sta che di fronte alla scarica di violenza non era rimasto altro da fare se non procedere all’arresto in flagranza. Dopo aver trascorso sei mesi in carcere, nei giorni scorsi Eugenio S. ha riottenuto l’attenuazione della misura. Il processo concluso col patteggiamento, in seguito all’accordo tra il pubblico ministero Valerio Bagattini e l’avvocato difensore Silvio Sanna, gli consente di avviare il percorso di pena alternativa con l’affidamento in prova ai servizi sociali. (e.carta)



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