De Zorzo ed Ebner sono stati ascoltati in Commissione regionale sulla proposta presentata da de Bertolini. Ribadito il «no» alle modifiche dello statuto
E dopo il terremoto venne il confronto. Mercoledì l’annuncio dell’uscita di Confesercenti dal Coordinamento imprenditori, giovedì le audizioni dei presidenti delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano, rispettivamente Andrea De Zordo e Michl Ebner, in II commissione permanente del Consiglio regionale. L’oggetto del contendere era il disegno di legge, presentato a prima firma dal consigliere del Pd Andrea de Bertolini, con il quale si vorrebbe modificare l’articolo 11 della legge regionale del 1982 in merito alla composizione della giunta camerale.
«Una questione di persone»
«Ho ringraziato la Commissione per la possibilità che c’è stata data perché la Camera di Commercio aveva a cuore la possibilità di spiegare i motivi e le difficoltà che avevamo intravisto nell’analisi della bozza che c’era stata presentata — ha detto De Zordo dopo l’audizione —. In Commissione ho ribadito le problematiche che abbiamo riscontrato. La nostra intenzione non è di ostacolare il percorso di una proposta di legge. Abbiamo semplicemente identificato quali sono, dal nostro punto di vista, le situazioni difficili da mettere a terra nel concreto». Molto più diretto Ebner con i commenti post audizione: «Il problema è una questione di persone e non una questione normativa. La regola è quella che va bene in tutta Italia ed è quella che è andata bene fino ad adesso». E ha aggiunto: «È un sistema democratico che la rappresentatività stia nel Consiglio e che le Giunte si formino con maggioranza».
L’oggetto del contendere
Ma per capire meglio l’oggetto del contendere bisogna tornare a inizio agosto. Nella nuova giunta camerale rimangono escluse Confindustria, Confesercenti e Asat. Gli industriali allora decidono di lasciare il Coordinamento. A fine agosto de Bertolini presenta la sua proposta di legge per assicurare che nelle prossime elezioni delle giunte camerali sia garantita la rappresentanza di tutti i settori economici. Questa iniziativa però non è piaciuta ai due presidenti delle Camere di Commercio: «La norma proposta minerebbe le competenze del Consiglio camerale, porterebbe a una rappresentanza squilibrata del sistema economico, sollevando anche dubbi di costituzionalità e di democrazia», avevano scritto in un comunicato.
Il problema degli enti camerali riguarda soprattutto Trento. E questo lo si è visto anche durante le audizioni di ieri: De Zordo è stato sentito per oltre 40 minuti e gli sono state rivolte una decina di domande. Trattamento diverso per Ebner, il quale è uscito dopo circa 20 minuti.
Le dinamiche
«Questo è un argomento che è stato un po’ ingigantito per le dinamiche che sono avvenute — ha detto De Zordo riferendosi all’uscita dal Coordinamento di Confindustria e Confesercenti —. Le due situazioni sembrano inscindibili, ma nella realtà dobbiamo ricordare che sono due tavoli completamente diversi. Spiace per quanto successo anche recentemente e auspico che ci sia la possibilità di ricucire». Il presidente dell’ente camerale trentino ha anche ribadito alla Commissione che in giunta sono già presenti «tutti i settori economici» e ha evidenziato il significato concreto di quel termine. Il nodo della questione è tutto qui: Confindustria lamenta la sua assenza e i presidenti camerali ribadiscono che il settore industriale è rappresentato, come risulta dai documenti ufficiali, da De Zordo, Basso e Graziano Rigotti. In ogni caso, il presidente dell’ente camerale trentino ha ribadito la sua volontà di collaborare e mantenere un rapporto diretto con tutti, indipendentemente dalla composizione della giunta camerale: «Sto portando avanti la proposta di ampliare il numero dei consigli in modo da aumentare gli argomenti trattati. Di solito sono due all’anno. Noi abbiamo già programmato il terzo».
Cambiare il sistema di elezione
Ebner, coinvolto in questi problemi solamente perché la legge camerale è regionale, è contrario a cambiare il sistema di elezione: «Si sta facendo confusione tra settori e associazioni. Adottando la proposta in discussione tutti e 11 i posti saranno fissati perché ci sono 11 settori, ma questo non comporta la sicurezza per un’associazione che adesso contesta di essere poi rappresentata». E ha aggiunto: «In Consiglio regionale nessuno fa la proposta che in giunta vengano rappresentati tutti i partiti». Invece, sulla possibilità avanzata dal consigliere del Patt Walter Kaswalder di aumentare i posti in giunta, Ebner ha replicato: «Allora facciamo 45 come il numero dei consiglieri! Undici più il presidente bastano per gestire l’ente. Ci sono nazioni intere che non hanno dodici ministri». La proposta de Bertolini ha ancora un lungo cammino legislativo davanti a sé. Intanto, la II commissione ha convocato per metà novembre tutti e sette gli attuali membri del Coordinamento imprenditori trentino più gli altoatesini di Wirtschaftring e Rete economia.
La proposta di legge
La proposta di legge alla fine dovrà essere votata dall’intero consiglio regionale, ma questo problema soprattutto trentino quanto è sentito dalla popolazione altoatesina? «Zero — ha risposto nettamente Ebner —. A livello pubblico non se ne parla».
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