Sergio Fantin, bancario di Marostica, è paralizzato a gambe e braccio: percepiva l’assegno da 24 anni. La decisione dell’ente previdenziale e l’ipotesi di fare ricorso: «Siamo fuori dalla realtà»
Invalido al 100 per cento da quasi trent’anni, si è visto togliere l’assegno in quanto la sua condizione non inficerebbe il reddito. Una situazione kafkiana quella di Sergio Fantin, impiegato di banca marosticense, nel Vicentino, di 52 anni, che dall’oggi al domani si è visto revocare l’assegno ordinario di invalidità che percepiva dal 1997, essendo rimasto paralizzato alle gambe e al braccio sinistro a seguito di un incidente.
«Il mio ricorso respinto»
La vicenda è cominciata nel luglio del 2023, quando Fantin è stato convocato al centro medico legale dell’Inps per la revisione dell’assegno, che gli è stato quindi sospeso nonostante la sua condizione fisica non sia migliorata. Incredulo, si è quindi recato negli uffici dell’Inps, dove gli è stato suggerito di fare ricorso, in quanto secondo gli stessi operatori la sospensione della misura non aveva senso. «Il ricorso tramite il patronato si è concluso con il rigetto dello stesso e la conferma della revoca — spiega Fantin —. Abbiamo deciso di procedere quindi con un pre contenzioso, e sono tornato a Vicenza per sostenere la terza visita: ho colto subito l’inutilità della cosa, visto che a valutare la mia situazione per il contenzioso era lo stesso medico che mi ha revocato l’assegno alla prima visita, e non aveva di certo cambiato parere».
«Dal 1997 la mia situazione non è cambiata»
Al momento, Fantin sta valutando un ricorso in tribunale, anche se la cosa che più gli dà fastidio è la motivazione riportata nella revoca. «Il riconoscente non è più riconosciuto invalido — si legge — ovvero non risulta il permanere delle condizioni che hanno dato luogo al riconoscimento dell’assegno». Una motivazione, spiega l’interessato, fuori dalla realtà. «Se nel 1997 ero nello stesso stato fisico di adesso — sottolinea —, con la situazione che negli anni è addirittura peggiorata, e dal 1997 svolgo lo stesso identico lavoro con le medesime mansioni, perché ora le condizioni non sussistono più? Cosa è cambiato? A questo punto viene naturale pensare che o hanno sbagliato a pagare l’assegno per ventisette anni o hanno sbagliato a revocarlo ora».
L’Inps: «Assegno temporaneo, la sua carriera è avanzata»
Interpellati sulla vicenda, i funzionari dell’Inps hanno spiegato che la causa del ritiro dell’assegno va ricercata nella natura stessa della misura, che prevede una rivalutazione periodica e il riconoscimento solamente nel momento in cui l’invalidità vada a influire negativamente sul reddito, e non sarebbe questo il caso. «La legge in questione è collegata alla capacità di reddito — spiega il direttore dell’Inps di Vicenza, Dario Buonuomo —, e il fatto stesso che siano passati anni e che lui continua a guadagnare come un funzionario di banca dimostra che la sua capacità lavorativa ora non è più ridotta. Si tratta di un assegno temporaneo che va a sopperire a un pregiudizio, ma dato che la carriera è andata avanti a un certo punto i medici non hanno più riconosciuto l’invalidità». Ora il caso potrebbe essere portato all’attenzione del tribunale: Fantin valuta il ricorso.
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