Quale sarà l’effetto della manovra sulla busta paga: i calcoli considerando il bonus per i redditi più bassi e i nuovi tetti alle detrazioni per quelli più alti
Chi sicuramente viene premiato dalla manovra per il 2025 è chi ha una retribuzione lorda annua fra 35 mila e 40 mila euro. Per costoro, circa 1,3 milioni di lavoratori dipendenti, scatterà, dal primo gennaio 2025, il bonus in busta paga, di cui finora hanno goduto solo le retribuzioni inferiori a 35 mila euro lordi.
I redditi di 35 mila euro
Secondo le simulazioni fatte al ministero dell’Economia , il vantaggio rispetto al 2024 sarà di mille euro l’anno (83 euro al mese) per chi prende 35 mila euro, di 687 (57 euro al mese) per chi guadagna 38 mila euro e di 460 (38 euro al mese) per chi ha un lordo di 40 mila.
E per chi è sotto?
Per le retribuzioni che stanno sotto i 35 mila euro, invece, non ci saranno sostanziali novità, visto che il bonus c’era già nel 2024. Qualche piccola variazione, come il guadagno di 119 euro in un anno (meno di 10 euro al mese) che avrà chi prende 25 mila euro, è dovuta al fatto che il bonus cambierà natura. Finora era il risultato di un taglio dei contributi Inps (7 punti fino a 25 mila euro di retribuzione lorda e 6 punti fra 25 mila e 35 mila euro). Dal 2025, invece, il bonus,boltre che diventare strutturale, assumerà, per i redditi da lavoro dipendente fino a 20 mila euro, la forma di una somma rapportata al reddito stesso (7,1% fino a 8.500 euro; 5,3% tra 8.500 e 15 mila; 4,8% tra 15 mila e 20 mila), mentre sopra i 20 mila euro e fino a 32 mila scatterà una detrazione d’imposta di mille euro, che, oltre i 32 mila euro, scenderà, fino ad azzerarsi a 40 mila.
Sopra i 75 mila: cosa cambia
Chi invece sarà penalizzato dalla manovra è chi ha un reddito imponibile superiore a 75 mila euro lordi, che poi corrispondono a meno di 3.500 euro netti al mese. Non certo un reddito da ricchi, nonostante i contribuenti che dichiarano imponibili da 75 mila euro in su siano appena 1,3 milioni, ovvero il 3% del totale. Su questa minoranza, di cui non fanno parte tutti gli altri che guadagnano le stesse cifre ma non compaiono perché evadono, si abbatte infatti la forte stretta sulle detrazioni, escluse quelle per le spese sanitarie, che scatterà dal 2025. Con questa stretta il governo punta a risparmiare un miliardo. In media, 769 euro di minori detrazioni per ciascun contribuente che dichiara più di 75 mila euro. E che dal prossimo anno sarà sottoposto a un tetto di spese detraibili: 14 mila euro, che scendono a 8 mila per chi dichiara più di 100 mila euro. Ma questi sono i tetti massimi, che valgono solo per chi ha almeno 3 figli a carico, per tutti gli altri i tetti scendono, fino a dimezzarsi per chi non ha figli a carico.
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