ANCONA – “L’agriturismo è la più alta forma di multifunzionalità dell’azienda agricola”. Sono le parole della presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni, che nei giorni scorsi ha incontrato gli imprenditori agricoli regionali impegnati nei servizi di accoglienza e di ristorazione che, ha aggiunto, “possono superare il semplice concetto di arrivi e presenze ma ampliare le attività a innumerevoli servizi come quelli didattici, quelli sociali e di welfare, eventi e degustazioni”.
Le nuove leggi regionali che regolamentano gli agriturismi ma anche l’enoturismo e l’oleoturismo, chieste con forza da Coldiretti, vanno proprio in questa direzione: dare alle aziende agricole strumenti semplici e agili per poter operare, farsi conoscere e promuovere tutto il territorio.
“Crediamo che l’agriturismo rappresenti quella ruralità, quei borghi e quella tradizione che caratterizza la nostra regione e che ci consente di parlare di Marche come terra del benessere – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini – dobbiamo puntare su questo tipo di turismo perché la rete degli agriturismi può diventare strategica per vari aspetti: dall’alimentazione ai prodotti locali, dalla biodiversità all’innovazione”.
Presentato nel corso dell’incontro, organizzato dal Coldiretti e da Terranostra Marche, il nuovo bando da 4,5 milioni di euro per sostenere investimenti e ammodernamenti. Tra gli interventi ammissibili ci sono, infatti, le ristrutturazioni di locali ad adibire ad agriturismo, la riconversione sostenibile degli impianti, la realizzazione di percorsi natura o impianti sportivi, l’acquisto di attrezzature o arredi.
Un occhio di riguardo per le strutture situate in area montana che avranno maggiore sostegno (il 45% anziché il 35% per gli investimenti sugli immobili, il 50% anziché il 40% nel caso di edilizia sostenibile). Circa il 20% dei 1.130 agriturismi marchigiani apre le porte dell’attività in montagna. In tutto le Marche contano quasi 13mila posti letto, 651 piazzole di sosta per tende o camper e 18mila posti tavola. Il 41% delle attività è votato al biologico.
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