L’asticella dello scontro si alza sempre di più. E margini di manovra non se ne intravedono. Da una parte i promotori della Pratobello 24, che continuano a puntare il dito contro «i ritardi voluti» nell’esame della legge di iniziativa popolare; dall’altra il Campo largo, che ribadisce invece «la pari dignità tra la Pratobello 24 e il dl 45 sulle aree idonee».
Per questa mattina i Comitati della Pratobello 24 hanno convocato una conferenza stampa a Cagliari. «È nostro dovere continuare a informare i sardi», dice Davide Fadda, che fa parte del Presidio permanente al porto di Oristano. «Il mancato esame della Pratobello 24 è solo una questione di volontà politica». Non la pensa diversamente Luigi Pisci, portavoce del Comitato Sarcidano: «Votare in Aula la legge di iniziativa popolare equivarrebbe a sposare la linea dell’autodeterminazione sulle scelte energetiche. La maggioranza in Regione, invece, ha scelto di ispirarsi ai decreti Draghi e Pichetto Fratin, accettando la minaccia speculativa».
Al momento in Consiglio è solo il centrodestra che sta spingendo per accelerare l’iter della Pratobello 24.
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