Draghi sul FT: “L’Ue prenda spunto dal modello fiscale britannico” #finsubito prestito immediato

La nuova politica rappresenta una rottura con la tradizione britannica di moderazione fiscale, punta a sostenere crescita e innovazione attraverso interventi governativi, specialmente nei settori della transizione ecologica e della digitalizzazione

Mario Draghi ha sorpreso il panorama economico europeo con una recente dichiarazione sul Financial Times in cui consiglia all’Europa di prendere spunto dal bilancio britannico, che è stato strutturato per favorire maggiori investimenti pubblici. Draghi sottolinea come il Regno Unito, sotto la guida del primo ministro Keir Starmer e della cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves, abbia scelto di aumentare significativamente la spesa pubblica destinando il debito al finanziamento di investimenti mirati. Questa strategia, che rappresenta una rottura con la tradizione britannica di moderazione fiscale, punta a sostenere crescita e innovazione attraverso interventi governativi, specialmente nei settori della transizione ecologica e della digitalizzazione.

La Manovra di Reeves e le Reazioni dei Mercati

Il Budget britannico per i prossimi cinque anni prevede un incremento della pressione fiscale per un valore di 50 miliardi di euro e nuovo debito di circa 35 miliardi, che saranno utilizzati per sostenere l’economia tramite investimenti pubblici. Tuttavia, i mercati finanziari hanno accolto con scetticismo questa strategia, mostrando preoccupazione per l’aumento del debito pubblico e per una possibile accelerazione dell’inflazione. Gli effetti immediati si sono riflessi in un aumento dello spread tra i titoli di Stato britannici e quelli tedeschi, nonché in una svalutazione della sterlina rispetto all’euro e al dollaro. La Banca d’Inghilterra, inoltre, potrebbe riconsiderare la sua politica monetaria, sospendendo i tagli ai tassi di interesse.

Per Draghi è  un Modello da Considerare per l’Europa

Secondo Draghi, la scelta del Regno Unito potrebbe ispirare i Paesi europei, che spesso optano per un approccio fiscale più conservativo, a rivedere le proprie priorità di spesa. In Europa, l’attuale incertezza sui bilanci sta limitando il potenziale di crescita dei settori strategici, lasciandoli senza i fondi necessari per rispondere a sfide globali come la sostenibilità ambientale e la difesa.