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Pensioni 2025, la legge Fornero ormai è superata #finsubito prestito immediato


La nuova legge di Bilancio ha confermato (anche se sarebbe da dire che confermerà non appena approvata definitivamente) le misure di pensionamento in scadenza a fine 2024. In parole povere, tutto il pacchetto pensioni che è in vigore adesso, sarà ai nastri di partenza anche nel 2024. Non c’è stata nessuna nuova riforma delle pensioni. Per la solita penuria di soldi, anche il governo di adesso come quelli che l’hanno preceduto, sta avendo notevoli difficoltà a riformare il sistema pensioni nostrano. Eppure la riforma Fornero è superata. Cosa bisogna aspettarsi da qui a fine legislatura per l’esecutivo Meloni?

Pensioni 2025, la legge Fornero ormai è superata

Niente da fare anche per il 2025, nessuna riforma previdenziale e nessun cambiamento per le pensioni. Si riparte dalle pensioni di vecchiaia a 67 anni e dalle pensioni anticipate a 42,10 anni di contributi. Cioè con i requisiti che sono arrivati a queste soglie per via della riforma Fornero. Che è una legge del 2012. Una legge Fornero superata, che ha inasprito i requisiti per la pensione degli italiani. Ma che ha fatto il suo tempo.
Poi naturalmente, oltre alle misure ordinarie ci sono le tante misure in deroga ai requisiti ordinari. Tra le tante, nel 2025 pure l’Ape sociale, la Quota 103 e Opzione Donna, che sono le misure che il governo ha prorogato. Misure tampone che non hanno riformato il sistema.

Misure tampone che non aiutano a riformare il sistema

Non si possono considerare misure davvero riformatrici questi tre strumenti previdenziali confermati nel 2025.
L’Ape sociale è una misura che riguarda solo 4 categorie di contribuenti. E per ogni categoria basta poco per essere alla fine esclusi dalla pensione anticipata. Basta per esempio che il parente invalido da assistere per i caregivers, non rientri nel giusto grado di parentela o affinità e addio Ape sociale.
Come basta che un lavoratore addetto ai lavori gravosi per poche settimane in meno rispetto all’obbligo di aver svolto per almeno 7 anni quella attività, non ha più diritto alla misura.
Quota 103 invece è una misura che impone ad un uomo di accettare il 30% di taglio sulla pensione, uscendo solo 22 mesi prima della pensione anticipata ordinaria che è senza tagli. E per le donne solo 10 mesi di sconto. Eppure la legge Fornero è superata. Non siamo più nel 2011.

La legge Fornero è superata, ormai è fuori dal tempo

Ormai sembra una notevole esagerazione poter accedere ad una pensione anticipata arrivando a carriere di oltre 40 anni di contributi. Come sembra esagerato che anche misure contributive definite flessibili abbiano carriere talmente lunghe da centrare che pochi riescono davvero a sfruttarle. Precariato e disoccupazione, anche se pare che ci sia un calo riguardo la disoccupazione, minano la possibilità di andare in pensione se le misure che uno dovrebbe sfruttare prevedono 40 anni e oltre di versamenti.
Oltretutto, dal momento che ormai il sistema contributivo è quello che viene utilizzato per la maggior parte dei lavoratori quando c’è da calcolare le pensioni, dire che la riforma Fornero è superata non è esercizio azzardato.
Infatti anche tutte quelle penalizzazioni di assegno che si pensa di immettere anche sulle ipotetiche nuove misure, cioè calcolare tutta la pensione di un contribuente con il metodo contributivo, diventa sempre meno penalizzante.
Ormai trovare soggetti che hanno oltre 18 anni di contributi già al 31 dicembre 1995 è una rarità. E sono questi soggetti quelli che pagano maggiormente dazio in termini di importo delle pensioni dal ricalcolo contributivo.



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