Dal 6 novembre, la sperimentazione di IT Wallet sull’appIO è consentita a 250 mila cittadini italiani. Entro il 2025 sarà rilasciato per tutti. Ecco i documenti virtuali da caricare
Via alla seconda fase della sperimentazione di IT Wallet, il portafoglio digitale italiano presente sull’appIO. Da mercoledì 6 novembre, la platea di 50 mila cittadini chiamati a caricare e validare la versione virtuale dei propri documenti è salita a 250 mila. Il terzo step in programma scatterà il prossimo 20 novembre, quando la popolazione coinvolta raggiungerà un milione. Infine, il 4 dicembre sarà rilasciata la versione definitiva con tutte le funzionalità per tutti gli italiani. Lo scopo è che, entro il 2025, completare la transizione anche da Spid e Cie (Carta di identità elettronica) per tutta la popolazione. Dopodiché, entro il 2026 IT Wallet sarà integrato al portafoglio digitale europeo o Eudi Wallet, che permetterà di utilizzare il sistema anche negli altri paesi dell’Unione Europea.
Quali documenti caricare su IT Wallet e come
Con il portafoglio digitale sull’appIO, sarà possibile avere a disposizione sul proprio smartphone tutta una serie di documenti. In questa prima fase, sono disponibili le versioni digitali della tessera sanitaria, della patente di guida e della Carta europea della disabilità. Come si possono caricare? Innanzitutto, sia i 50 mila cittadini coinvolti nella sperimentazione dal 23 ottobre, sia i 250 mila implementati da mercoledì 6 novembre, devono essere stati selezionati dal sistema casuale attivato al governo. Sarà la stessa appIO a comunicare agli utenti se sono stati scelti per la fase di test. Con la carta d’identità elettronica (Cie) o lo Spid, è sufficiente aprire l’applicazione dal proprio smartphone, entrare nella sezione «Portafoglio» e seguire le indicazioni per inserire numeri e informazioni dei documenti.
Quando utilizzare i documenti virtuali
Dopodiché, la loro versione virtuale ha pieno valore legale. Per il momento, i tre documenti non possono essere utilizzati per accedere a servizi online o automatizzati, come ad esempio totem e macchinette. Al contrario, possono essere impiegati dai cittadini nelle interazioni fisiche della vita quotidiana in sostituzione dei documenti fisici. Ad esempio, la patente digitale può essere mostrata alle forze dell’ordine in caso di stop a un posto di blocco, mentre la tessera sanitaria può essere mostrata in farmacia o per la prenotazione di esami e visite mediche. Infine, Carta europea della disabilità virtuale si può fornire per il riconoscimento insieme al documento (fisico) di identità.
Butti: «Garantirà inclusione e sicurezza, anche dei dati»
«Vedremo se potremo avere un mix geografico, di genere e di età per avere un campione il più veritiero possibile», ha dichiarato Butti al vertice in merito alle 50 mila persone che avranno accesso a questo primo status. «Si tratta di un primo passo verso una piccola rivoluzione digitale — ha continuato — che consentirà ai cittadini di espandere le possibilità di utilizzo della propria identità digitale, garantendo sicurezza, inclusione e protezione dei dati». Inoltre, nuovi «servizi saranno disponibili nel 2025», ha aggiunto il sottosegretario.
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