Ci sono molteplici aiuti disponibili per persone con disabilità, e c’è anche un assegno destinato a una categoria particolare.
Le persone con disabilità possono richiedere diversi aiuti economici accedere a varie agevolazioni fiscali. Per esempio, se non hanno un lavoro e hanno un reddito sotto una certa soglia, sono tra i beneficiari dell’assegno di inclusione. Godono poi di detrazione delle spese sanitarie (del 19% senza franchigia). Nel caso in cui la disabilità rientri nella categoria delle grandi invalidità, lo Stato offre un contributo annuale di più di 800 euro.
Fra gli aiuti c’è anche l’indennità di accompagnamento, la prestazione economica erogata dall’INPS a favore di persone con disabilità totali o gravi. Ovvero, soggetti che necessitano dell’aiuto costante di un accompagnatore per poter deambulare, vestirsi, mangiare o compiere le altre attività quotidiane. Per il 2024, l’importo mensile dell’indennità è pari a 531,76 euro
Inoltre è previsto un assegno unico universale per disabili con importi maggiorati. Quindi per i figli con disabilità è possibile richiedere 175 euro mensili, con una maggiorazione extra di 120 euro mensili per le famiglie con ISEE sotto i 25.000 euro.
Ma non è tutto. Esiste anche un altro assegno che può essere concesso dall’INPS alle persone disabili. Tale aiuto è destinato però a individui che scontano limitazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che si trovano in difficoltà economica e che hanno subito un lutto.
L’assegno aggiuntivo che spetta ad alcune persone con disabilità
L’aiuto in questione è l’assegno di vedovanza per persone con disabilità. Tale supporto economico è concesso dal sistema previdenziale italiano a chi ha perso il coniuge e ha scarse entrate economiche. Un contributo che si aggiunge alla pensione di reversibilità, riservato ai vedovi che si trovano in condizioni di disabilità tali da impedir loro di lavorare o che percepiscono l’indennità di accompagnamento.
Parliamo dunque di un aiuto economico che si somma alla pensione di reversibilità. Quest’ultima prestazione, com’è noto, è riservata ai vedovi che ereditano dal coniuge superstite una percentuale della pensione che il defunto incassava: si tratta di un aiuto fondamentale a garantire un reddito ai familiari del pensionato, anche dopo la sua scomparsa.
L’assegno di vedovanza è quindi un’aggiunta alla pensione di reversibilità per le persone che si trovano in condizioni di disabilità tali da impedir loro di lavorare o che percepiscono l’indennità di accompagnamento. Per poterlo richiedere bisogna essere inabili al lavoro al 100% (con riconoscimento che può provenire da valutazioni mediche e documenti rilasciati da autorità sanitarie competenti). Ovviamente, se il richiedente riceve l’indennità di accompagnamento, non è necessario dimostrare un’invalidità lavorativa al 100%. E poi bisogna essere vedovi di un pensionato.
La domanda per l’assegno può essere inoltrata all’INPS tramite sportello fisico oppure online. Altrimenti ci si può rivolgere a un CAF. Per le persone con reddito fino a 28.659,42 euro l’assegno è di 52,91 euro al mese. Con un reddito compreso tra 28.659,43 e 32.148,87 euro, l’assegno scende a 19,59 euro al mese. Con reddito superiore a 32.148,88 euro la richiesta viene respinta.
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