Tema caldo di questi giorni è quello dell’emergenza abitativa ad Assemini. Sono decine i messaggi social con scritto «cerco casa in affitto» di persone single, giovani coppie, anziani e disabili. Al mancato buon esito della ricerca, considerata la scarsità di appartamenti in locazione e la non disponibilità di alloggi comunali, ha fatto seguito addirittura qualche accusa, neanche troppo celata, al primo cittadino: «Signor Mario Puddu, la invito a consegnare le case comunali a chi ne ha bisogno senza fare distinzioni perché la legge è uguale per tutti: ci vedremo sennò a Le Iene».
Le reazioni
Il post pubblicato nel gruppo Facebook “Assemini in comune”, dagli evidenti toni disperati, ha ricevuto diversi commenti di disapprovazione ai quali ne è conseguita la cancellazione immediata. Ma negli occhi svelti dei cittadini il messaggio è rimasto impresso, smuovendo gli animi e le coscienze di alcuni: «Non penso sia il sindaco a decidere a chi vengono destinate le case popolari – commenta Giampaolo Deidda, 54 anni – anche perché non avrebbe la competenza. Di regola ci vuole una domanda con dei requisiti da rispettare». Anche altri non hanno gradito i toni del messaggio: c’è chi ritiene che sarebbe più opportuno chiedere un appuntamento al sindaco anziché pubblicare a mezzo social e chi reputa le insinuazioni alquanto pesanti.
«Manteniamo la calma»
Intanto l’amministrazione ha recepito segnalazioni e richieste dei cittadini, invitandoli tuttavia a mantenere i toni bassi: «Capiamo lo stato d’animo di chi cerca casa o è in lista per riceverne una – dichiara il sindaco Mario Puddu – e per questo stiamo lavorando in questa direzione». Proprio qualche giorno fa si è parlato di nuove soluzioni per contenere l’emergenza: «Metteremo in campo le risorse economiche a nostra disposizione – spiega l’assessora ai Servizi sociali Antonella Mostallino – per offrire nuove soluzioni abitative. I progetti sono 4: la creazione di un fondo di garanzia per supportare le spese di 20 unità abitative, l’“abitare condiviso” col quale verranno individuate 3 unità abitative per massimo 3 ospiti ciascuna, il “condominio solidale” per promuovere condivisione e cooperazione tra i residenti e la messa a disposizione di strutture ricettive».
I bandi
Per usufruire di queste opportunità il Comune pubblicherà dei regolari bandi nel suo sito istituzionale: «Non decido io chi entra nelle case – conclude Puddu – ma una apposita commissione». Ad esempio, qualche giorno fa sono stati approvati dal responsabile dell’Area servizi socio-culturali e istruzione gli elenchi provvisori degli ammessi (462), degli ammessi con riserva (20) e degli esclusi (3) al contributo previsto dal fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Per eventuali segnalazioni, integrazioni o richieste di revisione si ha tempo sino al 19 novembre.
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