«Se una rondine non fa primavera, nemmeno un risicato segno “più” può modificare lo stato di crisi nel quale versa il comparto dell’automotive».Non si fa illusioni Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari dell’Ascom Confcommercio di Padova di fronte al +3,41% di immatricolazioni di auto in provincia di Padova, unica con Treviso (+2,86) tra le province venete a registrare un dato positivo ad ottobre.
Se il mercato dell’elettrico è chiaro che non riesce a decolare, da annotare che nella provincia di Padova si registra un forte calo di immatricolazioni di Tesla, che scendono da 41 a 13 immatricolazioni registrando -68,29%. Cresce invece la cinese BYD che da 2 passa a 20 immatricolazioni con un incremento del +900%. Un dato che è vero che riguarda una provincia come la nostra ma è indicativo su quale direzione sta andando il settore a livello globale. Tesla è stato in questi anni l’azienda leader ma il panorama sta cambiando rapidamente. BYD nell’ultimo ha però icrementato nelle vendite per oltre 3 miliardi di dollari.
Tornando al mercato delle auto tradizionali, in ottobre, a livello Veneto, si registra un -5,13% e, addirittura, a livello nazionale, un -9,05%. In dati assoluti, si tratta di 1.328.663 nuove immatricolazioni in Italia, di 9.148 in Veneto e di 1.910 (a fronte delle 1.847 dell’ottobre del 2023) in provincia di Padova.
«Nel complesso dei primi dieci mesi dell’anno – chiarisce il presidente dei concessionari auto dell’Ascom Confcommercio di Padova – siamo sopra di un +1,39% ma la preoccupazione è forte perché il timore è che la tendenza negativa possa coinvolgere anche il canale dei privati, dopo i chiari segni di rallentamento degli altri canali di vendita, in particolare del noleggio, in flessione sostenuta». Per Ghiraldo il Governo deve chiarire quale direzione intende prendere: «Il taglio di oltre 4 miliardi sull’automotive non è un bel segnale. Se non si vuole continuare con la logica dei bonus, si devono investire risorse in un piano triennale di riforma della fiscalità. Sarebbe un segnale importante soprattutto per le piccole e medie imprese con una prospettiva di ricadute estremamente significative per gli acquisti di auto usate “recenti” da parte delle famiglie». Infine una considerazione. «Certo – conclude Ghiraldo – il fisco potrebbe giocare un ruolo importante. Ad esempio: riducendo il periodo di ammortamento a tre anni. In questo modo si favorirebbe il rinnovo del parco circolante con mezzi più “performanti” in termini ambientali e anche di sicurezza stradale».
Per quanto riguarda invece il consueto raffronto tra i marchi che superano le 100 immatricolazioni nel mese, ad ottobre sono solo due: Toyota, che ha immatricolato 194 vetture a fronte delle 124 del pari periodo dell’anno scorso (+56,45%) e Volkswagen che ha totalizzato 168 immatricolazioni a fronte delle 105 di un anno fa (+60%).
Buoni “guadagni” in termini percentuali li ottengono Skoda che aumenta del 160% visto che ha immatricolato 78 auto contro le 30 dell’ottobre 2023 e Cupra che passa da 18 a 32 immatricolazioni (+77,78%).
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