La premier Giorgia Meloni prova a disarmare i sindacati sul fronte manovra. Lo fa nel corso dell’incontro a palazzo Chigi durante il quale concentra l’attenzione sui temi del lavoro. “Anche nel 2025 e nel 2026, come nei due anni precedenti, le pensioni minime saranno rivalutate oltre il livello di inflazione indicato dall’Istat. Le norme riguardanti le uscite anticipate dal lavoro restano pressoché immutate”, dice.
Super-deduzione del 120% per nuovi assunti al 2027
“È confermata, per il periodo 2025-2027, la super deduzione del 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni, basata sul principio del “più assumi meno paghi”. Sono stanziate somme per gli incentivi occupazionali previsti dal Decreto Coesione per l’assunzione di giovani, donne, per lo sviluppo occupazionale della Zes Unica per il Sud e gli incentivi per l’autoimpiego in settori strategici”, dice Meloni ai sindacati. “Viene rifinanziata la nuova Sabatini a sostegno degli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, portando nel 2025 il fondo ad un totale di 607 milioni e incrementando le risorse fino al 2029”, aggiunge. Inoltre, “viene introdotta una misura in favore dei lavoratori assunti nel corso del prossimo anno e che, per lavoro, trasferiscono la propria residenza oltre i 100 km dalla residenza precedente e che hanno avuto nell’anno precedente l’assunzione un reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro. Per questi lavoratori, i canoni di locazione e le spese di manutenzione dei fabbricati concessi in uso ai dipendenti assunti a tempo indeterminato, nei primi due anni dall’assunzione, non costituiscono reddito ai fini fiscali, entro il limite complessivo di 5.000 euro annui.
Tasse, da quattro a tre aliquote Irpef
“In materia di imposte viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. È chiaramente intenzione del Governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo”, aggiunge la presidente del Consiglio per poi rivendicare che “la manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt’altro che facile nel quale operiamo”.
Riordino tax expenditure non pesa sui redditi medio-bassi
“C’è il riordino del sistema delle spese fiscali, le famose tax expenditure, ma lo facciamo senza gravare sui redditi medio-bassi. Non cambierà nulla per i redditi fino a 75mila euro annui. Per i redditi superiori, invece, si salvaguardano le spese sanitarie e si introduce una soglia massima di spesa, sulla quale è possibile applicare le detrazioni. Questa soglia varia a seconda del numero dei figli a carico, introducendo così di fatto un meccanismo di quoziente famigliare”, sottolinea la premirer.
Il pacchetto vita-lavoro
“Anche questa manovra prevede un pacchetto consistente di misure, fatto di incentivi economici e interventi volti a favorire la conciliazione vita-lavoro. Per i bimbi nati o adottati dal prossimo primo gennaio, viene introdotto un contributo, escluso dalla soglia ISEE, del valore di 1.000 euro, riservato alle famiglie con un Isee non superiore a 40.000. Si tratta di un primo aiuto per chi decide di mettere al mondo dei figli. Le risorse per finanziare questo intervento derivano, in gran parte, dalla scelta di limitare la possibilità delle detrazioni per i figli a carico oltre i 30 anni di età”, ha poi annunciato Meloni. È confermato l’aumento, previsto dalla passata legge di bilancio, del bonus nido a 3.600 euro – ha aggiunto – per i nati a decorrere dal 2024 in famiglie con Isee fino a 40mila euro. La misura viene fortemente potenziata, perché’ viene rivolta a tutti e non solo a chi ha un secondo figlio con età inferiore a dieci anni, come era invece finora. Sempre a proposito di Isee, dal prossimo anno l’importo dell’assegno unico non concorrerà a determinarne il livello per accedere al bonus nido. Salgono a tre i mesi di congedo parentale, misura quindi valida tanto per il padre quanto per la madre, retribuiti all’80%, invece dell’ordinario 30%”.
La Uil: detassare aumenti per recuperare potere d’acquisto
“Il tema per noi è il salario. Negli ultimi anni chi vive di salari e di pensioni ha avuto la perdita di potere d’acquisto più forte. Nessuno mette in dubbio che il governo abbia consolidato strutturalmente il cuneo fiscale, ed è un risultato che io rivendico, ma è per cinque anni e, comunque, nella busta paga di gennaio non entrerà un euro in più. Per recuperare il potere d’acquisto si potevano detassare gli aumenti contrattuali, ma si poteva lavorare anche sulla contrattazione di secondo livello, incentivandola e detassandola. Sono misure pratiche, che non hanno nulla di fondamentalista”. E’ quanto ha detto alla riunik e il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.
Sbarra (Cisl): accolte molte richieste
“La Cisl ritiene l’incontro di oggi importante ed ha espresso generale apprezzamento per i contenuti di una manovra che accoglie molte delle richieste avanzate dal nostro sindacato”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, nel corso dell’incontro con il governo a Palazzo Chigi.
“Non mancano aspetti da migliorare nell’iter parlamentare, tuttavia in particolare sul fronte del sostegno ai redditi, al lavoro, ai pensionati, alle famiglie, si danno risposte convincenti, in linea con le rivendicazioni della Cisl. Misure che orientano oltre i due terzi della cubatura finanziaria del provvedimento”, ha aggiunto, ricordando “la conferma dell’accorpamento degli scaglioni Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40 mila euro, che da solo garantirà un aumento fino a 1.200 euro annui sulle buste paga di oltre 14 milioni di lavoratori. Due misure che da sole cubano 17,5 miliardi sui 30 della manovra. Di assoluta importanza il fatto che la defiscalizzazione sui salari di produttività e il welfare contrattuale sia resa stabile per tre anni, così come il consolidamento e l’ampliamento della detassazione sui fringe benefit a favore dei lavoratori”.
“Sulla sanità si incrementa di 1,3 miliardi il Fondo sanitario, che va ad aggiungersi a un miliardo a legislazione vigente: risorse non indifferenti, che vanno ulteriormente incrementate per incidere su liste d’attesa, medicina territoriale, assunzioni e stabilizzazioni di personale medico, infermieristico e tecnico”, ha proseguito.
“Ora si tratta di difendere i risultati ottenuti nell’iter parlamentare e di migliorare, dentro e oltre il perimetro della legge di bilancio, gli elementi di criticità”, afferma Sbarra chiedendo “al governo e al Parlamento di intervenire con specifici emendamenti per incrementare le pensioni minime, fermare la riduzione strutturale degli organici nella scuola e il blocco parziale del turnover nelle amministrazioni pubbliche, l’università e la ricerca. Vanno elevate le risorse per il supporto della non autosufficienza, cancellate le drastiche riduzioni del fondo per l’automotive, ridotta la tassazione fiscale sul ceto medio con rimodulazione e riduzione della seconda aliquota Irpef”.
Landini (Cgil): c’è bisogno di un cambiamento radicale
“Hanno tagliato soldi per il Mezzogiorno, hanno tagliato soldi per il settore automotive. Quindi è chiaro che per quello che ci riguarda c’è bisogno di un cambiamento radicale di questa manovra e c’è bisogno di andare a prendere i soldi dove sono. Queste sono le nostre richieste”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, entrando a palazzo Chigi per incontrare il Governo sulla manovra.
“Il confronto governo-sindacati è slittato dalle 9 alle 10 perché doveva arrivare Giorgetti. Può darsi che porta dei soldi freschi e quindi magari la riunione sarà utile. Speriamo”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando a Palazzo Chigi per l’incontro sulla legge di bilancio. “Se il Governo si presenta dicendo che ci sono solo 120 milioni di euro di margini, sarà un po’ complicato trovare l’accordo. Se dice che ci sono i margini per finanziare la detassazione degli aumenti contrattuali, intervenire sulla sicurezza, dare più soldi alla sanità, modificare il blocco e le penalizzazioni sulle pensioni siamo pronti a discutere. Dipende da loro”, ha concluso.
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