Sul sito di Quimmo.it una vista desolante: i capannoni ex Fiat nel cuore del complesso di Mirafiori che vanno in vendita per nuovi progetti
Ci sono notizie che, se da un lato ci confortano sulla volontà di rilancio rinascita di una città, dall’altra non possono che generare sconforto e rammarico per il disfacimento di una realtà industriale che da 125 anni è legata alla storia d’Italia e del suo progresso tecnologico, sociale e umano. Stiamo parlando, naturalmente dell’area di Mirafiori, che è in gran parte in disuso e cerca, attraverso la vendita, di riportare nel cuore di Torino quello spirito industriale e innovativo che era insito nella fabbrica più grande d’Europa. Da mesi c’è chi racconta queste storie con precisone e competenza, Torino Cronaca, che segue le vicende di Fiat nel capoluogo piemontese.
Ecco il video: oggi Mirafiori si vende in questo stato
Il video dello “stato dei luoghi” è stato pubblicato di recente sul sito di quimmo.it, che si occupa della vendita e dei progetti che potrebbero svilupparsi in quest’area. E se il lavoro di riqualificazione è nobile e più che necessario (quindi è auspicabile che quimmo.it trovi al più presto degli investitori) dall’altro cosa si può pensare dell’abbandono di questi luoghi nei quali l’inventiva e la capacità tecnica di generazioni di operai e ingegneri hanno dato vita ad auto come la Topolino (quella originale, non quella fatta in Marocco), alla 600 e alla 500 oppure alla 127 che fu addirittura vivisezionata dalla Volkswagen per farne una uguale (che divenne la Golf del 1974 di Giorgetto Giugiaro) o delle più recenti Maserati Quattroporte e Ghibli?
Qualche lavoretto di ristrutturazione
Per chi non conoscesse la zona di Mirafiori, ecco una mappa dell’area con la collocazione dei progetti già in atto, che riguardano una vasta sezione del Politecnico di Torino e alcune aziende. La zona chiamata MRF Industrial Hub è quella in vendita, quasi al centro del complesso industriale, 30 mila metri quadrati su un’area di quasi 2 milioni, compresa fra Corso Orbassano e Corso Settembrini e che, nelle intenzioni della società incaricata della vendita “offre un’opportunità di insediamento ad imprese e investitori in cerca di un contesto innovativo in una posizione strategica”.
Mirafiori oggi. E domani?
Nelle recenti celebrazioni del 125° anniversario della Fiat che hanno coinciso con la presentazione della nuova Grande Panda (che, ops, non verrà costruita qui ma in Serbia) c’era un’impalpabile tensione nell’aria e nei discorsi di circostanza che il Ministro Adolfo Urso, il Presidente John Elkann e il CEO (uscente) Carlos Tavares hanno tenuto davanti ai media. Promesse di rilancio con un unico modello (Fiat 500 Torino Hybrid), un piccolo stabilimento per i cambi automatici, un polo per il riciclo delle batterie. Ma io ci ho visto soprattutto rimpianti. Vecchie foto in bianco e nero a testimonianza della grandezza e del ruolo sociale del più importante marchio italiano. Che rimangono, per citare un film che finisce male, “lacrime nella pioggia”.
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